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Anche a Cagliari parte la raccolta di firme per la legge di iniziativa popolare promossa dalla Cgil sul tema degli appalti. L'iniziativa punta a garantire i lavoratori impiegati nelle commesse pubbliche e private, a contrastare le pratiche di concorrenza sleale tra le imprese e a tutelare l'occupazione nei cambi di appalto. Si tratta di un pezzo importante dell'economia dell'Isola: il sistema appalti, infatti, rappresenta il 4,5 per cento del Pil.
La campagna sugli appalti e sulla legalità è partita venerdì scorso da Olbia e ora il furgone, che promuove l'iniziativa, è a Cagliari. Domani un altro momento cruciale con la giornata nazionale di raccolta firme straordinaria. "In Sardegna – ha spiegato la Cgil questa mattina in conferenza stampa – chiediamo la riduzione delle 475 stazioni: 377 dei Comuni, ma si aggiungono anche Asl, enti e agenzie. Abbiamo chiesto alla Regione di dotarsi di una legge propria perché riteniamo che sia necessario introdurre anche nel sistema regionale quelle certezze di regole e norme che può e deve essere declinata è rafforzata anche nel quadro di una legge regionale". La proposta di legge della Cgil sostiene la necessità di reintrodurre la responsabilità solidale: il committente dell'appalto deve essere cioè responsabile in solido entro il limite dei due anni del trattamento salariale e contributivo del lavoratore in appalto nel caso di inadempienza dell'appaltatore.
Per quanto riguarda i bandi in Sardegna nel 2013 sono stati 3.822 per un importo di 2 miliardi e 80 milioni. Il trend registra un decremento del numero dei bandi dal 2011 al 2013.
Mentre gli importi, negli ultimi tre anni sono aumentati. La tipologia della spesa riguarda lavori pubblici, servizi e forniture. "Deve essere una battaglia di civiltà e giustizia sociale – ha detto il segretario della Camera del Lavoro di Cagliari, Carmelo Farci – Chiediamo al Governo di prendere misure per dare garanzie a questo settore". L'importo medio dei bandi in Sardegna è inferiore rispetto a quello nazionale: circa 640 milioni. Le aziende sarde si aggiudicano oltre il 72% dei lavori fino a 150 mila euro. Ma fuori dalla regione sono in assoluto le meno competitive: ultime in classifica con 1,5% per numero di aziende.