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Il governatore e la Giunta regionale della Sardegna dovranno ricorrere alla Consulta contro la legge di conversione del decreto sull'Imu agricola approvato in via definitiva dal Parlamento. Lo prevede un ordine del giorno unitario approvato oggi all'unanimità dal Consiglio sardo.
L'imposta risulta istituita da due giorni, a seguito della conversione di un decreto legge da parte della Camera dei deputati che prevede il tributo senza tener conto delle resistenze e delle contrarietà da parte di alcune regioni a forte vocazione agricola come la Sardegna.
Uno dei promotori del ricorso, il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, sottolinea che "c'è un problema di equità e di giustizia in questa vicenda e questo provvedimento va immediatamente contrastato con gli strumenti giurisdizionali".
Secondo il senatore di Sel, Luciano Uras, "l'Imu agricola è una tassa ingiusta, perché discrimina l'impresa agricola e condiziona negativamente le economie dei territori del mezzogiorno d'Italia". 

Cappellacci. "Bisogna sventare la rapina: la Giunta chieda subito la sospensione dell'Imu agricola in base all'articolo 51 dello Statuto, secondo il quale quanto l'applicazione di una legge dello Stato in materia economica o finanziaria risulti manifestamente dannosa all'isola, l'esecutivo regionale può chiederne il blocco". Lo dichiara, in una nota, il consigliere regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci.
"Il decreto del Governo Renzi, convertito in legge in questi giorni, è un vero e proprio cappio al collo del mondo delle campagne. L'esecutivo nazionale – prosegue l'ex presidente della Regione – massacra gli agricoltori e il mondo delle campagne per poi fare il generoso con altre aree del Paese: basta pensare ai soldi per risanare i debiti di Roma o per finanziare l'Expo milanese. Bisogna opporsi con ogni arma politica e giuridica a nostra disposizione: dalla richiesta di sospensione, al ricorso alla Corte Costituzionale fino alla proposta di legge regionale presentata mesi fa da Forza Italia per liberare l'isola da questo ingiusto balzello. Dobbiamo ribellarci all'oppressione fiscale – aggiunge Cappellacci – perché solo abbassando le tasse si possono rilanciare i consumi, le produzioni e conseguentemente il lavoro e l'impresa. Questo percorso per noi aveva ed ha ancora come obiettivo il riconoscimento della zona franca integrale della Sardegna".