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Il campione Fabio Aru vola e regala emozioni sulle strade del Giro d'Italia. Ma in Sardegna sono ancora poche le imprese della filiera della bicicletta: 53 di cui solo 19 artigiane, su un totale nazionale di 3.025. Basso anche il numero degli addetti totali sardi: 140. E' l'analisi del settore, dal titolo "La filiera della bicicletta, produzione, noleggio e riparazione", realizzata dall'Ufficio Studi nazionale di Confartigianato, su dati UnionCamere-Infocamere.
"La realtà del nostro campione Aru porterà, finalmente, tante persone alla bicicletta: dobbiamo sfruttare questa positiva 'onda rosa' – ha commentato la presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti – anche perché è un settore con grandi potenzialità per tutte le imprese che si occupano direttamente delle due ruote, per il turismo connesso e per le infrastrutture da realizzare. Però occorrono investimenti adeguati e sostegno". Con le sue 53 imprese registrate, che si occupano dei settori della produzione, riparazione e noleggio delle due ruote, la Sardegna è al 15/o posto; al primo è la Lombardia con 556 aziende, seguita dall'Emilia Romagna con 500 e il Veneto con 476. Al contrario, ultimo posto al Molise con sei.
Da una analisi più approfondita dei dati, realizzata da Confartigianato, risulta che l'indice di specializzazione delle imprese sarde è molto basso: l'Isola infatti ha una media di 63,2 contro una media nazionale di 98. Nel Trentino, con un punteggio di 268,9, si trovano le imprese con la più alta specializzazione/formazione; l'Emilia Romagna è seconda con 215,4 e terzo il Veneto con 193,9. Ultimo il Lazio con 25,3.
Molto basso anche l'indice dei sardi che escono da casa per andare al lavoro in bici: lo fa solo lo 0,4%, contro il 13,1% dei bolzanini, il 9.3% degli emiliano-romagnoli e il 6,6% dei lombardi. I sardi sono penultimi solo dopo i lucani con lo 0,2%.