Tutti in fila in piazza del Carmine a Cagliari per farsi misurare la pressione e chiedere consigli e informazioni a medici e volontari. È la Giornata nazionale della prevenzione dell'ictus. Sistemata una postazione con gazebo, autoambulanza, sedie e tavolino. Decine di persone si sono sottoposte alle visite degli specialisti.
Patologia con i numeri preoccupanti. Si può però fare qualcosa – spiegano gli esperti dell'associazione Alice – soprattutto con la prevenzione. E anche nel post malattia: l'associazione cagliaritana sta cercando una sede per far incontrare chi ha subito quest'esperienza. Importante è anche tenersi aggiornati sulle più moderne tecniche di riabilitazione. "Importante – sottolinea Bonny Alcioni, presidente di Alice Cagliari – riconoscere subito la patologia, anche da parte dei medici delle ambulanze, per individuare immediatamente la struttura in grado di aiutare il paziente".
Presente anche il consigliere regionale Raimondo Perra (Psi), presidente della commissione Sanità: "Con la riforma stiamo andando in questa direzione: fondamentale la centralizzazione dell'emergenza che consente in tempo reale, anche con l'elisoccorso, di raggiungere l'ospedale più vicino o più adeguato".
Ogni anno nel mondo sono sei milioni le persone che muoiono di ictus; in Europa, con 11 milioni di casi, l'ictus rappresenta la prima causa di disabilità mentale ed è la terza causa di morte. In Italia ogni giorno l'ictus colpisce circa 660 persone. Ogni 20 secondi una persona è colpita da ictus cerebrale ed ogni anno a causa di questa patologia muoiono circa 650.000 persone. In realtà, l'ictus è responsabile di più decessi di Aids, tubercolosi e malaria messe insieme. La campagna e la giornata di oggi mirano a ridurre l'impatto dell'ictus agendo su sei punti: conoscere i fattori di rischio personali, pressione alta, diabete e colesterolo alto, essere fisicamente attivi ed esercitarsi regolarmente, evitare l'obesità attraverso una dieta sana, limitare il consumo di alcol, evitare il fumo di sigaretta, imparare a riconoscere i segni premonitori di un ictus e come comportarti. Servono anche fondi.
Al momento con le risorse del 5×1000 è in corso un progetto che ha realizzato l'erogazione di oltre 1.250 ore tra fisioterapia per i malati e sostegno psicologico ai familiari che subiscono lo stress della loro gestione.