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Per favorire l'accesso al credito e alla finanza delle micro, piccole e medie imprese e dei liberi professionisti la Regione punta sulla razionalizzazione e la concentrazione del sistema dei consorzi fidi, dando supporto alla rete dei Confidi e al Fondo di garanzia per le Pmi e prevedendo il rafforzamento di meccanismi virtuosi di impiego delle risorse pubbliche e modalità standar per l'erogazione dei contributi pubblici. La legge è stata approvata dal Consiglio regionale con l'astensione delle opposizioni. Alcune critiche sono arrivate anche dai banchi della maggioranza con il consigliere Pdci, Fabrizio Anedda.
In particolare, si prevede che il fondo unico sia destinato all'erogazione delle contribuzioni a favore dei Confidi, con esclusione di quelli operanti nel settore dell'agricoltura, e finalizzato all'integrazione dei fondi rischi a copertura delle garanzie rilasciate. Complessivamente la legge stanzia 5 milioni di euro con una programmazione pluriennale e procedure semplificate. "Da assessore al Bilancio ritengo che cinque milioni siano scarsi, ma in questo momento non era possibile fare di più – ha spiegato l'assessore Raffaele Paci – stiamo pagando gran parte dei residui passivi accumulati negli anni scorsi: su 22 mln, 16 mln sono già stati erogati e sei mln saranno di prossimo pagamento. Nel frattempo abbiamo risolto problemi burocratici. Questa legge di riforma era attesa da decenni e ha tre punti principali: la realizzazione del fondo unico, il superamento delle disparità di funzionamento della burocrazia e della frammentazione e la previsione di meccanismi di premialità".
Viene istituito anche un osservatorio con funzioni di raccolta, elaborazione dati e monitoraggio, con particolare riferimento all'efficacia dell'intervento pubblico.