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Tredici a dodici: sembra il punteggio di una partita di pallanuoto. Ma con ancora molti minuti da giocare, però. È la situazione dell'assemblea civica di Assemini, a maggioranza e sindaco pentastellati, dopo l'espulsione, da parte dello staff di Beppe Grillo, di tre consigliere del Movimento accusate – si legge nella e-mail recapitata alle destinatarie – di aver contrastato l'attività politico istituzionale del sindaco, della Giunta e del gruppo consiliare pentastellato.
Prima delle ultime elezioni amministrative, quella di Assemini era l'unica Giunta in Sardegna sotto il segno del M5s, ora si è affiancata anche Porto Torres. Numeri risicati per il comune in provincia di Cagliari – nel basket si direbbe che la maggioranza è "sopra di uno" – un comitato civico esterno al Consiglio che chiede al primo cittadino di "trarre le conseguenze" e situazione a questo punto decisamente ballerina.
Ma il sindaco Mario Puddu non trema. "Maggioranza in bilico? Assolutamente no – spiega all'ANSA – Numericamente è meno forte, ma meglio soli che male accompagnati. Ero ed eravamo pienamente consapevoli della situazione sin dall'inizio: la richiesta di sospensione delle tre consigliere è partita anche da me". E ora cosa si fa? "Innanzitutto si rivedono le commissioni – sottolinea il sindaco – poi andiamo avanti, bisogna approvare il bilancio consuntivo".
Ma con questi numeri c'è da avere un pò di paura. Anche di un raffreddore o di un viaggio di piacere che non permettano di essere in aula al momento giusto. "È pieno di maggioranze che si reggono su un solo voto – garantisce Puddu – vuol dire che saremo sempre più compatti. D'altra parte anche con una maggioranza superiore non si è immuni dal rischio. Certo – osserva ancora il sindaco – sarebbe doveroso da parte delle consigliere espulse lasciare il loro posto ad altri consiglieri della lista del M5s". Ipotesi ricucitura? "Da parte mia no – dice il primo cittadino – ora vediamo cosa succede con lo staff".
Le consigliere espulse, Irene Piras, ex capogruppo in Consiglio comunale, Rita Piano e Stefania Frau, contestano il contenuto di un provvedimento dei vertici del M5s garantendo di non aver mai violato i principi del Movimento. La procedura interna prevede che contro il cartellino rosso si possa ricorrere entro dieci giorni al Comitato d'appello. Per capire che cosa succederà, però, bisognerà aspettare il prossimo Consiglio comunale. Non è stato ancora convocato, ma si dovrebbe tornare in aula entro una-due settimane. Sará la prova delle veritá.