La richiesta di rinvio a giudizio dei sindaci di Olbia e Arzachena, e di tre dirigenti del comune di Olbia e uno della Provincia di Olbia-Tempio, è stata ribadita stamane in aula dal pm, Angelo Beccu, durante l'udienza preliminare tenutasi davanti al Gup, Vincenzo Cristiano. Sono accusati di disastro colposo e omicidio colposo per la mancata diffusione dell'allerta meteo e per la mancata manutenzione dei canali in occasione dell'alluvione del 18 novembre 2013 in cui persero la vita il Gallura 13 persone.
Sul banco il sindaco olbiese Gianni Giovannelli e quello di Arzachena Alberto Ragnedda, i dirigenti comunali di Olbia Antonello Zanda e Gabriella Palermo e quello della Provincia di Olbia-Tempio Federico Ceruti Ferrarese, assieme al responsabile della Protezione civile del comune di Olbia, Giuseppe Budroni.
Questa mattina davanti al Gup hanno preso la parola sia il pm ma anche le parti civili. Il turno degli avvocati della difesa è fissato per l' 8 luglio. In aula hanno parlato gli avvocati Gian Paolo Murrighile, Mario Perticarà ed Elias Vacca in rappresentanza dei parenti delle 10 vittime che si sono costituite parte civile: le sei persone, tra cui due bambini, morte a Olbia, e i quattro componenti di un'intera famiglia italo-brasiliana che hanno perso la vita in uno scantinato di Arzachena.
"Siamo ormai nel cuore dell'udienza preliminare – spiega uno degli avvocati di parte civile, Murrighile – e vogliamo che il processo inizi quanto prima. Per questo oggi, nonostante le richieste della difesa che hanno ribadito l'eccezione di incompatibilità per il giudice Cristiano che avrebbe già preso decisioni in merito alla posizione di una parte degli indagati, (come l'archiviazione per l'ex presidente della Regione, Ugo Cappellacci) chiediamo che l'udienza preliminare vada avanti".
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Alluvione, pm chiede rinvio a giudizio per sindaci di Olbia e Arzachena
