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Entro settembre sarà pronto un dossier sul rapporto tra Stato e limba: lo presenterà, su invito degli 'ispettori' del Consiglio d'Europa in visita a Roma in questi giorni, il Coordinamentu Sardu Ufitziale. Nell'incontro di ieri a Palazzo Ferrajoli, a piazza Colonna, Giuseppe Corongiu, esperto di sardo e animatore dell'associazione, ha sottolineato tutti i punti i critici. "Particolarmente odioso lo sbarramento di competenze sul sardo a scuola – ha detto – che costringe la Regione a equilibrismi giuridici pur di assicurare qualche ora di sardo con insegnanti esterni".
Presente alla riunione nella Capitale anche Carlo Sechi, in rappresentanza della minoranza linguistica catalana. Davanti al comitato di 'ispettori' europei – composto da Krzysztof Zyman, Reinis Aboltinis, Craig Oliphant e Carmen Santiago-Reyes -, in una intensa giornata di incontri, anche i rappresentanti di tutte le altre minoranze linguistiche italiane tra cui gli sloveni, i croati, gli occitani, i tedescofoni, gli albanesi.
Ha partecipato anche il presidente nazionale del Confemili (Comitato nazionale federativo minoranze linguistiche) Domenico Morelli. Il comitato consultivo entro novembre dovrà emettere un suo verdetto.