In 28 anni sono scomparse quasi la metà delle aziende zootecniche sarde. Dal 1982 al 2010 nel complesso le imprese agricole e zootecniche sono diminuite di oltre il 48% sia a livello nazionale sia sardo. Seppure con un andamento differente nell'isola, che ha visto un forte decremento nell'ultimo decennio (dal 2000 al 2010 meno 43,4%). È la radiografia al comparto compiuta dall'Associazione allevatori sardi. Nei giorni scorsi l'Aras ha partecipato a Sassari, rappresentata dal direttore Marino Contu, al XXII International Congress of Mediterranean federation for health and production of ruminants promossa anche dal Dipartimento di medicina veterinaria di Sassari. "Nella nostra regione – spiega Marino Contu – le aziende zootecniche rappresentano il 33,79% del totale delle imprese impegnate nel mondo agricolo. Rispetto agli ultimi censimenti (relativamente alle imprese che si occupano di agricoltura) gli allevatori sono cresciuti in percentuale rispetto agli agricoltori (dal 23,80 per cento del 2000 è passato al 33,79 nel 2010). Diverso invece l'andamento a livello nazionale dove la zootecnia si è dimezzata passando dal 21,26% del 2000 al 13,42% rispetto al totale delle aziende agricole".
"Dai numerosi dati e grafici in nostro possesso – afferma il presidente Sandro Lasi – emerge il lavoro e l'evoluzione di un comparto che negli ultimi 30 anni ha avuto la capacità di innovarsi sia dal punto di vista tecnologico che qualitativo, ma anche di ringiovanirsi, riuscendo, cosa non scontata ne facile, a conservare i gusti e i sapori tradizionali". La zootecnia rappresenta circa la metà (44%) del valore della produzione agricola regionale, che si attesta in circa 1,6 miliardi di euro. Il restante 64% è rappresentato dalle coltivazioni agricole (26% erbacee, 7% foraggere, 8% legnose) e dalle attività secondarie e di supporto. "I cambiamenti sono stati spesso lenti, ma hanno inciso e trasformato i metodi e la geografia aziendale – spiega ancora Contu – Soprattutto tra gli allevatori, negli ultimi anni, l'età anagrafica si è abbassata, confermando il ritorno dei giovani negli ovili. Dai dati in nostro possesso risulta che il rapporto tra gli under 35 e gli over 55 è pari al 26% (tra gli agricoltori è di 12,16%), anche se resta comunque elevato il peso dei capiazienda con oltre 65 anni di età (35%)".
Il principale comparto sardo, come da tradizione, si conferma l'ovicaprino (20% della produzione agricola), seguito dal bovino da carne (8), il suino (6) e il bovino da latte (5), mentre il restante 5% comprende produzioni zootecniche minori.
Economia Allevamento: in 28 anni dimezzato il numero delle aziende sarde
Allevamento: in 28 anni dimezzato il numero delle aziende sarde
