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"I certificati internazionali Usa ed europei parlano chiaro: 'classe 29: produzione di formaggio, specificatamente Romano'. Registrazione in vigore, come recita il documento estratto ieri, 24 luglio, dall'Ufficio per l'armonizzazione nel mercato interno per la tutela della proprietà intellettuale. Scadenza del marchio il 9 marzo 2022.
Un atto di una gravità inaudita tenuto nascosto e che ora emerge con tutti i rischi per un prodotto straordinariamente importante e decisivo per l'economia dell'Isola", lo denuncia il deputato di Unidos Mauro Pili. Sul caso prende posizione anche il Consorzio di Tutela del pecorino che in una lettera al parlamentare invita alla massima mobilitazione.
"Sotto attacco insieme al pecorino Romano – aggiunge Pili – c'è anche la mozzarella, parmesan, gorgonzola e asiago. L'unico soggetto a opporsi a questo scellerato attacco al marchio dei prodotti protetti sono il Consorzio di Tutela del Pecorino Romano, insieme al Consorzio di tutela della Gorgonzola. Esposti e denunce rimaste nel silenzio della burocrazia con l'assenza delle istituzioni su questi veri e propri misfatti. Il mandato che il Consorzio ha affidato allo studio legale internazionale Jacobacci & Partners SpA è chiaro: proteggere il marchio del pecorino romano da attacchi di chi tenta di sfruttare il sistema di classificazione internazionale dei prodotti e servizi, come definito dall'Accordo di Nizza del 1957, per rendere in prospettiva, 'generiche' alcune indicazioni geografiche italiane. Sotto accusa c'è la denuncia dei giorni scorsi, quella rivendicata dalla registrazione internazionale n. 1139914 avente a oggetto il marchio 'DiNicola' che nella specifica dei prodotti ricadenti nella classe 29 riporta 'cheese, namely, mozzarella, parmesan, romano, gorgonzola, asiago'. E' un attacco al sistema delle indicazioni geografiche oggi vigente nell'Ue e il primo a subirne gli effetti è il pecorino romano. Un assalto al marchio gestito proprio dagli Usa, il mercato più florido per il prodotto sardo. Negli Usa non vi è un sistema di protezione specifico per le indicazioni geografiche e l'unica alternativa per garantirsi un diritto di esclusiva sulla stesse è quella di ricorrere al sistema di registrazione dei marchi d'impresa". 

Falchi. "La Regione è consapevole dei problemi e dei rischi di contraffazione che gravano sui prodotti di eccellenza sardi. Per tale motivo è in costante interlocuzione con i Consorzi di tutela dei nostri formaggi Pecorini che stanno lavorando da tempo per contrastare, anche tramite azioni legali, le segnalazioni che pervengono alla loro attenzione nell'utilizzo abusivo e improprio del marchio pecorino", o ha detto l'assessore regionale dell'Agricoltura, Elisabetta Falchi, che ha spiegato come "il pericolo dei falsi nell'agroalimentare, che danneggiano l'immagine e quindi le economie delle eccellenze regionali, sia costante e da monitorare continuamente con la massima attenzione".
La contraffazione alimentare è diventata un fenomeno di grave impatto economico per il Made in Italy. Il rapporto 2014 presentato dall'Osservatorio sulla criminalità in agricoltura e sul sistema agroalimentare spiega che le attività di italian sounding valgono oltre 10 miliardi di euro. "È ormai certo – ha spiegato Falchi – che per ridurre il rischio di contraffazione è sempre più importante legare la promozione del marchio del singolo prodotto al territorio di provenienza. Per questo, come Regione, stiamo lavorando a impostare un progetto di comunicazione che punti a valorizzare i nostri sistemi di allevamento, unici al mondo, con animali allevati in regime di benessere su pascoli ricchi di essenze rare e spontanee che rendono speciale il gusto dei formaggi sardi. Di conseguenza – ha proseguito l'esponente della Giunta Pigliaru – lo strumento della promozione cosi come articolato, diventa un elemento di autotutela. In questo modo non sarà più solo un nome a dover essere copiato e riprodotto, ma un intero concetto di territorio con le sue peculiarità, la sua storia e le sue tradizioni".
Nella consapevolezza che, secondo i programmi della Giunta, il futuro del comparto agricolo dovrà essere sviluppato anche tramite una sempre maggiore internazionalizzazione, la titolare dell'Agricoltura ha osservato: "Più aumenta l'export dei nostri prodotti e più aumentano ovviamente i rischi di contraffazione e le difficoltà per tutelare sul piano legale i formaggi Dop. Ed è proprio su questo versante che la Regione intende sostenere i Consorzi di tutela nella loro guerra quotidiana contro le contraffazioni internazionali".