Un po' di ironia prima della notte della verità. Dalla mezzanotte, infatti, scattano le chiamate per gli insegnanti che non vogliono partire. E questa mattina una delegazione ha scelto di protestare ancora in pieno centro a Cagliari. La scritta? "Carlo Felice (riferendosi alla statua sopra le loro teste in piazza Yenne), insegnanti tristi". La manifestazione del Comitato Valigie del 10 Agosto è l'ennesimo no a una riforma che rischia di mandare via dall'isola tanti docenti sardi. Nuova emigrazione, la chiamano. Riguarda prof e insegnanti non più giovanissimi, in media fra i 40 e 50 anni, molti con famiglia e genitori anziani.
Il flash mob di questa mattina è stata strutturato come una vera e propria lezione in piazza con tanto di leggio e "lavagna multimediale". I docenti si sono alternati in "cattedra" per un mini corso di risposta alle Faq del Ministero sulla vicenda scuola. "I docenti precari – hanno spiegato – non vogliono avere il posto sotto casa come falsamente bandito. Per quale ragione si deve andare fuori dalla Sardegna quando il lavoro nell'Isola c'è?". I numeri: "Nella provincia di Cagliari quest'anno le supplenze previste per gli insegnanti di sostegno delle superiori sono più di 320 a fronte di soli 196 docenti specializzati iscritti nelle graduatorie". E poi i conti: "Se un preparatissimo collega della Campania sarà costretto a lavorare a Muravera avrà tanti di quei costi che non gli consentiranno di vivere né tantomeno di portarsi appresso la famiglia perché lo stipendio medio di un insegnante è di 1.300 euro al mese. Le stesse difficoltà le avrà un sardo, con l'aggiunta dei problemi legati all'insularità".
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Docenti col trolley, flash mob in piazza Yenne: “Carlo Felice, insegnanti tristi”
