legge-beffa-per-albergatori-ecco-la-proposta-dei-riformatori

La Regione deve riaprire l'interlocuzione con la Commissione Europea, in particolare con la Dg Concorrenza, per ottenere, anche in base al principio di insularità che i 30 albergatori sardi, coinvolti nella legge "beffa" 9 del 1998 e che devono restituire complessivamente 35 milioni di euro di contributi, possano scorporare da quanto dovuto due voci: 200 mila euro nel triennio quale contributo "de minimis" che avrebbero comunque potuto ottenere e circa il 30% del valore dell'aiuto già pagato attraverso le tasse, Contestualmente la Regione deve chiedere a Equitalia, che ha già inviato le cartelle esattoriali alle imprese ricettive e che questa settimana procederà ai primi recuperi, di rateizzare al massimo possibile l'entità del dovuto. E' quanto sollecitano i Riformatori che hanno presentato una mozione urgente in Consiglio regionale.
"A Bruxelles vada Pigliaru insieme con Renzi per spiegare che l'Unione Europea non può non tenere conto dell'insularità – osserva l'ex assessore del Turismo, Roberto Frongia – la responsabilità politica di non avere notificato atti all'unione europea non è nostra ma di qualcun altro. Nel 2004 tutto si è bloccato: una cosa è iniziare un'interlocuzione con la Dg Concorrenza, un'altra è fare ricorso in sede giurisdizionale.
Tutte le ragioni sono in capo alle imprese".

Secondo un'altro ex assessore del turismo, Luigi Crisponi, "in tante occasioni l'Ue ha sanzionato e poi ha teso la mano a comparti e settori che hanno mantenuto criticità.

Inspiegabilmente in questo caso ha voluto utilizzare due pesi e due misure. La Regione deve battere i pugni sul tavolo e ottenere un percorso più lieve per il recupero delle risorse".
L'ex consigliere regionale Pietro Fois ha auspicato un intervento della Giunta e della maggioranza nella prossima Finanziaria per aiutare il comparto, mentre il coordinatore regionale dei riformatori, Michele Cossa ha sostenuto che "non si sta chiedendo di non recuperare le somme e di fare azioni illegittime, ma di limitare i danni: all'origine della vicenda c'è una grave colpa della Regione".
Infine il capogruppo Attilio Dedoni ha spiegato che "i veri responsabili della situazione odierna sono l'ex assessore della programmazione e oggi presidente della Regione e altri esponenti del centrosinistra. Nel 2004 quella Giunta non fece tutto quello che doveva fare".