La Corte di Cassazione conferma il dissequestro dei beni disposto dal Tribunale del riesame di Tempio Pausania sui beni dell'avvocato Stefano Morri, indagato dalla Procura per la presunta evasione fiscale contestata nell'ambito dell'inchiesta sulla vendita del patrimonio della Costa Smeralda.
Il procuratore Domenico Fiordalisi a marzo aveva presentato ricorso in Cassazione contro la sentenza del Tribunale del riesame che aveva disposto la revoca del sequestro di beni per 13 milioni di euro, disposto dal Gip nell'ambito della presunta maxi evasione legata alla vendita della Costa Smeralda al Qatar, nel 2012, nei confronti dell'avvocato Morri. Nel provvedimento che portò al sequestro dei beni, il procuratore sostenne che il professionista fosse l'"amministratore di fatto" della Colony Capital, società che faceva capo a Tom Barrack: da qui il congelamento di beni e denaro contante per oltre 13 milioni di euro, poi revocato dal collegio del Riesame, secondo il quale, invece, nella tesi accusatoria mancava la dimostrazione dell'accusa.
La Cassazione ha oggi rigettato il ricorso del procuratore Fiordalisi, confermando il dissequestro di immobili, conti correnti, auto e moto appartenenti al professionista, assistito dagli avvocati Agostinangelo Marras e Giovanni Alicò.
Il patrimonio della Sardegna Resorts passò dalla Colony Capital di Barrack al Fondo sovrano del Qatar, ed è su questo passaggio che la Procura di Tempio ipotizza che ci sia stata un'evasione fiscale. "La sentenza odierna deve riportare ad una rivisitazione, anche sul piano fiscale, dell'intera indagine", ha commentato l'avvocato Marras.
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Fisco, vendita Costa Smeralda, confermato dissequestro dei beni
