"Baciati dalla fortuna di aver azzeccato la settimana giusta, ossia quella con il maggior afflusso di visitatori registrato dall'inizio di Expo, ma la Regione Sardegna, nell'organizzare lo stand ad Expo 2015, non ha certo brillato per qualità ed efficacia della sua presenza".
L'attacco arriva dalla Copagri Sardegna, con il suo presidente Ignazio Cirronis.
"Lo stand della Sardegna non ha dato una bella immagine dell'Isola, tanto meno ha efficacemente disegnato come la Sardegna vuole contribuire al tema della nutrizione del pianeta in modo sostenibile – tuona Cirronis -. Presidente Pigliaru, non me ne voglia: non cerco spazio di polemica e non sono nemico della Giunta, tanto più quando afferma di volere centralità dell'agroalimentare e economia sostenibile. Ma per favore, la prossima volta, un evento che ha al centro il tema del cibo fatelo coordinare da chi è responsabile delle politiche agricole".
Cirronis punta il dito contro il filmato "interamente dedicato ai fondali marini" bollato come "superficiale e poco originale". "Intanto pochi hanno compreso che si trattasse delle aree marine protette – osserva – poi rappresentare la Sardegna con i suoi fondali marini e non (o almeno anche) con i paesaggi agrari?".
Così come parla di "occasione persa" per la scelta di puntare sui Giganti di Mont'e Prama. Secondo Cirronis poca intuitività anche nella scelta della rappresentazione dell'ecosostenibilità e dell'innovazione con "i semplici quadri per adornare le pareti. Nessuno li ha capiti, tranne i pochi fortunati presenti alla inaugurazione e vicini alla creatrice Daniela Ducato".
Infine le perplessità di Copagri sulla scritta "solo in inglese" per attirare i visitatori, "Sardegna – The endless Island".
"Scrivere anche in italiano e in sardo, no?".
Sulle tavole dei sardi il vino non è mai mancato e rientra fra i prodotti della dieta dei centenari. Quello che scienza e marketing concordano nel definire come "elisir di lunga vita" è stato il protagonista di "Cibi per la salute dalla terra dei centenari", uno degli eventi che la Regione dedica alle produzioni agricole di qualità, fattore di benessere e longevità. Nella sala conferenze del padiglione CibusèItalia il vino è stato al centro di un affollato dibattito nel corso della giornata di chiusura della Sardegna a Expo2015.
"Abbiamo voluto inaugurare le giornate della Sardegna a Expo con i pecorini, prodotto che rappresenta una parte consistente dell'export isolano, e non potevamo non dedicare la chiusura ai vini che, con il cannonau e il vermentino, hanno conquistato mercati importanti negli ultimi anni", così l'assessore regionale dell'Agricoltura, Elisabetta Falchi, intervenendo al talk show moderato dalla giornalista Eleonora Cozzella, coordinatrice del sito "Food&Wine" e ispettrice della "Guida ai ristoranti d'Italia" per il gruppo "L'Espresso".
"Nella straordinaria vetrina dell'Esposizione universale, in coerenza con i progetti di internazionalizzazione della Regione, – ha osservato l'esponente della Giunta Pigliaru – continuiamo a presentare al mondo una Sardegna innovativa, soprattutto quando si parla di riuso e sostenibilità, attraverso il racconto delle eccellenze agroalimentari isolane. In questa occasione abbiamo dimostrato che il vino sardo è un prodotto di grande qualità, che aiuta a stare bene e contribuisce alla longevità. A questo aggiungiamo la bellezza del territorio regionale: unico e straordinario".
"Viviamo in un'isola felice, dove l'inquinamento ambientale è scarso e si mangia sano, nei secoli questo ha inciso sulla qualità della vita dei sardi", assicura Gianluigi Bacchetta, professore associato di Botanica ambientale e applicata dell'Università di Cagliari, archeo botanico, responsabile del Centro di conservazione delle biodiversità, leader di una equipe scientifica a cui si deve il rinvenimento di semi di vite di epoca nuragica nel villaggio di "Sa Osa", nell'Oristanese. "Tra i fattori che aiutano a vivere bene oltre i 100 anni c'è la genetica, ma anche la nutrizione ha un grande valore dal punto di vista biochimico e clinico", ha assicurato Luca Deiana, già docente di Medicina all'Università di Sassari, fondatore del progetto "AKeA A Kent'Annos", impegnato da vent'anni nella scoperta del gene della longevità. Secondo Giuseppe Carrus, un sardo che gira il mondo alla scoperta di vini, cantine, birre, distillati e cocktails d'autore, da anni in forza nella redazione del Gambero Rosso, vicecuratore della guida Vini d'Italia: "Il vino in Sardegna è sempre stato simbolo di ospitalità e di legame con i territori".
"Finora il vino è stato meno presente rispetto ai piatti, ma alcune aziende stanno facendo un ottimo lavoro su Instagram e stanno iniziando a capire l'importanza di comunicare, di raccontare tutto, dalla maturazione dell'uva alla lavorazione, attraverso la tradizione e l'innovazione", ha detto Alessandra Polo, tra i fondatori di Instagramers Italia, a capo del social media team di Igersitalia e fondatrice delle community di Instagramers della Sardegna.