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"Ecco la conferma formale: Renzi ha scippato ancora una volta i sardi, mentre Pigliaru, nonostante avessimo sollecitato per tempo una sua reazione, continua a dormire. Il Governo ha preso ben 80 milioni di euro dal salvadanaio dei sardi". Così Ugo Cappellacci e Alessandra Zedda (Fi) commentano la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto 5 agosto 2015 del Ministero dell'Economia e delle Finanze.
"Da 372.986.242,83 euro previsti originariamente si scende a 292.550.959,00 euro: ecco – attaccano i forzisti – gli effetti di quella legge di stabilità 2015, salutata dal presidente Pigliaru come miracolo e rivelatasi, come denunciato a suo tempo da Forza Italia, una calamità finanziaria per la Sardegna.
Mentre Pigliaru e i suoi si dimenavano in applausi, elogi e ringraziamenti ossequiosi, altre Regioni invece hanno presentato ricorso davanti ai giudici costituzionali. Per comprendere la gravità dello scippo – spiegano Cappellacci e Zedda – ricordiamo che si parla di 80 milioni di euro che vengono sottratti alla nostra terra per provvedimenti concreti a favore delle infrastrutture e dei territori. Tutto questo avviene con il silenzio complice di un presidente della Regione che vantava una presunta autorevolezza nei confronti del Governo romano e che invece finora ha dimostrato una tendenza alle trattative a perdere, alla ritirata disonorevole (come avvenuto nel caso dei ricorsi) e ad un'accondiscendenza nei confronti dei capibastone di partito. La mancanza di coraggio di questa Giunta – avvertono i due esponenti dell'opposizione – costa caro ai sardi". 

"È davvero paradossale che l'ex presidente della Regione e l'ex assessore del Bilancio accusino la Giunta Pigliaru di aver consentito al Governo Renzi lo scippo di 80 milioni dal Piano di azione e coesione. Paradossale perché dovrebbero prendersela con se stessi, visto che gli 80 milioni sono stati portati via perché destinati a opere che a settembre 2014 non avevano neanche l'obbligo giuridicamente vincolante, ovvero l'aggiudicazione, come previsto dalla legge di Stabilità". La replica agli esponente dell'opposizione arriva dal presidente della commissione Bilancio del Consiglio regionale Franco Sabatini (Pd).
"Mi pare ovvio che, considerando la scadenza, il ritardo non può certo essere imputato all'attuale esecutivo – contrattacca il consigliere di maggioranza – Cappellacci e Zedda avrebbero dovuto lavorare per evitare i ritardi che invece hanno portato a perdere quei finanziamenti: evidentemente erano loro a dormire invece che governare una Regione lasciata completamente allo sfascio per colpa della loro incapacità e inadeguatezza. I sardi, dunque, pagano di tasca loro ma solo ed esclusivamente per colpa di chi oggi lancia accuse prive di senso".