miniera-due-manifestazioni-di-interesse

Sono due le manifestazioni di interesse presentate alla scadenza dell'avviso dell'assessorato dell'Industria per la concessione mineraria di Olmedo, dopo la rinuncia della S&B Industrial Minerals che ha messo in mobilità 35 dipendenti. Lo annuncia l'assessorato regionale dell'Industria al quarto giorno di occupazione della miniera di bauxite da parte dei lavoratori. Una decina di loro, infatti, si trovano rinchiusi nel sotterraneo del tunnel, a 180 metri di profondità.
La Regione comunica che adesso parte la procedura amministrativa di valutazione delle manifestazioni di interesse, che coinvolge diversi soggetti istituzionali e autorità competenti. Al termine del processo amministrativo la Regione rilascerà la concessione al soggetto ritenuto più idoneo.
I lavoratori avevano già annunciato di voler proseguire nella protesta "finché non si completerà l'iter per la ripresa dell'attività estrattiva e non sarà garantito il ricollocamento dei lavoratori alle stesse condizioni e con gli stessi inquadramenti concordati con la precedente proprietà". 

Da una parte una cordata di imprenditori greci e sardi e dall'altra un'azienda milanese, le cui proposte sono considerate estremamente credibili, aspirano a subentrare alla S&B Industrial Minerals, la società greca controllata dalla Imerys che dal 2007 allo scorso aprile ha detenuto la concessione mineraria per l'estrazione di bauxite dalla miniera di Olmedo.
I due gruppi industriali hanno risposto alla manifestazione di interesse della Regione Sardegna, il cui avviso pubblico è scaduto alla mezzanotte di ieri. Mentre dieci dei 35 lavoratori del sito produttivo continuano a occupare le officine a 180 metri di profondità e gli altri presidiano i cancelli, annunciando una protesta a oltranza, le organizzazioni sindacali esprimono soddisfazione per l'arrivo di nuovi potenziali acquirenti ma non cantano vittoria.

"È una buona notizia, ma non possiamo abbassare la guardia", dichiara il segretario di Ugl Chimici, Simone Testoni. "La protesta dei lavoratori prosegue – ribadisce – e continueremo a sostenerli fino a quando la vertenza non si concluderà positivamente". Per i sindacati e per i lavoratori, l'unica conclusione possibile consiste nella ripresa dell'attività estrattiva e nel ricollocamento di tutti i dipendenti del sito con lo stesso inquadramento contrattuale di cui godevano sino allo scorso aprile, quando S&B ha avviato le procedure di mobilità.
"Subito un incontro con l'assessore regionale dell'Industria, Maria Grazia Piras – chiede Testoni – per avere dettagli sui potenziali acquirenti e valutare in maniera condivisa le proposte, così da garantire un futuro al sito". Nell'attesa, "ci aspettiamo che S&B onori i suoi debiti verso i lavoratori, paghi le spettanze dovute e faccia la sua parte a tutela del futuro occupazionale dei minatori coinvolti".