“La Jupiter è un vero e proprio caso internazionale”, spiega il deputato Unidos Mauro Pili che nella propria pagina facebook svela i documenti delle Isole Cook il paese di provenienza della nave costretta da un blitz della Guardia di Finanza ad attraccare al molo Sabaudo in città.
Con tanto di rogatoria delle Isole Cook autorizzavano già il 18 maggio scorso all'intervento italiano sulla nave, spiega Pili, “missione traffico internazionale di droga. È scritto in modo esplicito nella comunicazione del Ministro dei trasporti delle Isole Cook all'ambasciatore italiano. Un'operazione che ha portato ad un intervento militare sulla nave a due passi dalla Tunisia”. Un vero e proprio esercito: 26 uomini con mezzi di ogni genere hanno circondato la nave. “Il comandante siriana ha dichiarato”, prosegue, “di avere difficoltà a spegnere i motori e a quel punto sono entrati in azione i mezzi di intervento che hanno praticamente bloccato la navigazione e 16 uomini di equipaggio a bordo letteralmente terrorizzati. Sessanta”, aggiunge, “blocchi di marmo stivati a millimetro per non far accedere nessuno nella stiva della nave”. L'operazione sarebbe durata a lungo. Gli uomini della finanza e i corpi speciali sono saliti a bordo alla ricerca di droga. Ricerche che non hanno dato nessun esito. A quel punto è stato deciso di portare la nave a Cagliari per svuotare la stiva. E nelle prossime ore, non appena le condizioni meteo lo consentiranno, si inizierà lo svuotamento.
“E' fin troppo evidente”, prosegue il deputato, “che l'operazione è passata attraverso i massimi livelli internazionali e le autorizzazioni a sequestri e controlli avevano bisogno di un visto superiore. Nelle prossime ore i documenti saranno ancora più espliciti e si potrà comprendere cosa c'è dentro questa nave dei misteri.
I marittimi compreso il comandante sono siriani e qualche indiano. L'armatore è greco, senza scomporsi, ha già di fatto scaricato il comandante affidandolo, nonostante la delicatezza del caso, ad un avvocato d'ufficio”.







