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"La cassa integrazione a zero ore per novembre e dicembre è solo un'anticipazione di quello che potrebbe accadere a gennaio: cioè il rischio di licenziamento per 527 lavoratori Ati-Ifras che operano all'interno del Parco Geominerario della Sardegna". L'allarme è stato lanciato questa mattina da Federico Angius dell'Usb, nell'ambito del presidio davanti al Consiglio regionale, organizzato per chiedere un intervento alla classe politica. I manifestanti hanno anche trasportato una bara in legno con la scritta "Riposa in pace Parco Geominerario". "Lo scorso 12 ottobre l'azienda ci ha convocato e ci ha reso edotti di alcuni problemi finanziari, ma nonostante le nostre richieste di poter vedere le carte non ci ha consegnato alcun documento – spiega Angius -. Per il Parco Geominerario la Regione stanzia 28 mln di euro per ogni anno dal 2013, ma i finanziamenti non bastano più secondo l'azienda. C'è un committente che è pubblico e quindi occorre dare gambe ai progetti e rispettare gli impegni sottoscritti: si tratta quindi di una questione politica". Per questo motivo l'Usb ha chiesto di incontrare i consiglieri regionali e il presidente Gianfranco Ganau, "visto che dal 2014 non abbiamo mai incontrato su questo tema l'assessore del Lavoro, che è competente in materia".