capoterra-paura-alluvioni-and-ldquo-territorio-in-pericolo-nessuna-opera-in-7-anni-and-rdquo

Un presidio davanti alla casa dell'istituzione sarda, il Consiglio regionale, per ricordare i quattro morti e i danni dell'alluvione del 2008 a Capoterra e denunciare "sette anni di vuoto, nonostante le promesse e le passerelle". Carlo Carcangiu presidente del Movimento "Capoterra: Solidarietà – Pari dignità" si dice "amareggiato", mentre mostra le foto scattate l'altro ieri alla foce e in alcuni tratti del Rio San Girolamo, che era esondato il 22 ottobre 2008, causando vittime e devastazione. "Smentendo tutte le dichiarazioni, le immagini mostrano che il letto del fiume è piuttosto un vivaio di piante – afferma -. Tutti parlano di 50 milioni di euro ma non si sa che fine abbiano fatto. Abbiamo visto anche noi il cantiere a valle ma oltre ad essere iniziato in ritardo va ad interessare solo la parte finale del corso idrico. Ci chiediamo cosa accadrà quando, come è accaduto nel 2008, i problemi si verificheranno a monte, dove nulla o quasi è stato fatto". I residenti di Capoterra e delle zone limitrofe sostengono di vivere nella paura ogni volta che piove. "La tregua estiva non ci ripaga della preoccupazione che proviamo durante l'inverno – conclude – oggi a sette anni esatti di distanza dal tragico evento resta solo l'amarezza di aver visto passare tre presidenti della Regione: oggi c'è Pigliaru che però resta in silenzio".