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Quarto risultato negativo in quattro turni di Eurolega per la Dinamo Banco di Sardegna Sassari, sconfitta a Malaga per 80-62. Parlare di crisi è ancora prematuro, sin qui Sassari ha fatto i conti con un calendario proibitivo: tre trasferte a Istanbul, Tel Aviv e Malaga e la sfida interna col Cska Mosca. Al di là del match regalato al Darussafaka dopo un supplementare, essendo stati sopra di cinque a un minuto dalla fine della quarta frazione, si è perso dove era prevedibile. Non è neanche la classifica il problema: Sassari è ultima a zero punti, ma Istanbul e Tel Aviv sono ferme a una vittoria e Bamberg, attesa al Palaserradimigni la settimana prossima, a due.
Preoccupa, e molto, che a più di due mesi dall'inizio della stagione la squadra non abbia ancora un'identità. Costruito per avere più chili, più centimetri e più esperienza dell'anno scorso, il roster biancoblù non ha personalità. Sul piano tecnico e tattico il Banco ha dato la sensazione di poter stare in Eurolega senza sentirsi un ospite di passaggio, soprattutto con Darussafaka, Maccabi e Unicaja. Ma appena le cose iniziano a girare male, Sassari sparisce dal campo e subisce parziali inquietanti, dai quali è difficilissimo riprendersi. È successo anche ieri: tra la fine del secondo quarto e il terzo si è passati dal 37-31 al 37-55, un 24-0 senza spiegazioni. In attesa di diventare una squadra la Dinamo chiede ai singoli carattere, esperienza e classe, ma la risposta è sconcertante. Si sperava in qualcosa di più in Europa rispetto all'anno scorso, ma senza un cambio di mentalità le prossime sei partite diventeranno un calvario. Bisogna capire subito come scuotere un gruppo involuto e in gran difficoltà, valutando anche di dover intervenire subito sul mercato.