Acqua gialla e inutilizzabile ma pagata come buona, invasi di mezza Sardegna al livello di guardia e molte città, soprattutto nel centro e nord dell'Isola, costrette a convivere con l'acqua razionata. L'emergenza idrica di questo autunno particolarmente mite e avaro di precipitazioni, fa infuriare e preoccupare i cittadini. Oggi la protesta è andata in scena a Olbia, dove il divieto di potabilità a causa degli alti livelli di manganese nella rete comunale vige ormai dal 27 ottobre scorso.
E' da qui che le associazioni dei consumatori intendono muovere i primi passi per una class action contro Abbanoa, il gestore delle risorse idriche in Sardegna. L'iniziativa, promossa in piazza Mercato dal "Comitato cittadino sulle problematiche legate all'acqua potabile" e dell'associazione "L'altra Olbia", ha visto la partecipazione del segretario regionale di Adiconsum, Giorgio Vargiu, e dell'avvocato Franco Dore, che hanno spiegato le azioni da intraprendere in caso di contenziosi. "Il comune gallurese – si sottolinea nella petizione che dovrà accompagnare una eventuale class action – è stato interessato da molteplici ordinanze interdittive dell'utilizzo per il consumo umano dell'acqua somministrata dal gestore del servizio per la non conformità di essa ai parametri previsti dalla legge".
Le contestazioni sono anche si sistema e riguardano le anomalie riscontrate in bolletta, nella voce di tariffazione del servizio "fognatura e depurazione". Nel corso dell'assemblea Vargiu ha poi illustrato il provvedimento emanato dall'Antitrust che ha sanzionato Abbanoa con una multa di oltre un milione di euro per pratiche commerciali scorrette nei confronti dei consumatori. Di qui la richiesta di Adiconsum di rimozione e sostituzione degli attuali dirigenti del gestore.
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Nord Sardegna, acqua gialla e inutilizzabile: “Pronti a class action”
