Buone notizie sulla vertenza entrate: si profila l'arrivo in Sardegna di circa 640 milioni di euro di arretrati dal 2010 spalmati in 4-5 anni a valere su alcune partite ancora aperte come Ires, giochi e riserve matematiche.
I calcoli precisi di quanto spetterà all'Isola sono in corso in questi giorni da parte degli uffici dell'assessorato alla Programmazione. L'annuncio è stato dato dall'assessore Raffaele Paci nel vertice di maggioranza.
Più soldi nel bilancio della Regione per il 2016. Le compartecipazioni erariali (Titolo I della Finanziaria) aumentano di circa 130 milioni di euro, attraverso una stima delle entrate dei fondi regionali che si aggira intorno a 6,6 miliardi contro i 6,5 mld dello scorso anno. Lo ha annunciato l'assessore della Programmazione Raffaele Paci al termine del vertice di maggioranza, definendo l'operazione "aumento del ciclo economico".
"Abbiamo affrontato – spiega – le linee generali del bilancio 2016 e siamo anche alle ultime battute sulla vertenza entrate, la cui chiusura è attesa per questa settimana con il riconoscimento delle partite aperte con lo Stato (640 mln in un quinquennio, circa 150 mln all'anno, ndr). Questo ci dà più certezze nella predisposizione del bilancio. Punto centrale è anche affrontare l'intero comparto della sanità, con le spese fuori controllo e decisamente superiori al fabbisogno Cipe (costi standard). Aumentare i costi è molto facile mentre ridurli è estremamente complicato – sottolinea l'assessore – La politica che veniva seguita precedentemente era quella di tagliare negli assessorati le risorse dentro il patto di stabilità, ma questo modo di agire generava inefficienze".
"La 'vertenza entrate' è giunta alla beffa finale. Lasciando da parte per un attimo le cifre mastodontiche con cui, in un''era Soru' che sembra appartenere a secoli fa, si era aperta la rivendicazione con lo Stato per le entrate erariali non versate alla Sardegna, oggi veniamo a sapere che degli 1,2 miliardi di euro quantificati non si sa bene come dalla Giunta Pigliaru, ci dovremo accontentare in tutto di circa 940 milioni, tutt'altro che sicuri. E l'assessore Paci ha l'incredibile faccia tosta di sbandierarlo come un successo". Lo dichiara, in una nota, il capogruppo dei Riformatori Sardi-Liberaldemocratici in Consiglio regionale, Attilio Dedoni.
"Al netto dei 300 milioni di anticipo già versati – prosegue Dedoni – la Sardegna dovrà accontentarsi di 640 milioni di euro 'spalmati' in cinque comode rate annuali, che chissà se lo Stato si ricorderà di pagare. Per quanto riguarda i restanti 260 milioni, dobbiamo metterci l'anima in pace: non li vedremo mai.
E' quello che succede quando si permette al debitore di decidere a quanto ammonta il debito e come saldarlo. Già questo dovrebbe indurre Paci a risparmiarci quantomeno l'esultanza: qual è stato il ruolo della Regione nella presunta risoluzione della vertenza? Nessuno, pare di capire: lo Stato ha fatto tutto da sé, ha deciso quanto pagare, quando e come. E pazienza se i conti non tornano. In un normale rapporto tra privati, in un caso simile – osserva ancora l'esponente dei Riformatori – si manderebbe subito l'ufficiale giudiziario a pignorare la parte restante del debito. Abbanoa, tanto per dire, chiude l'acqua ai sardi per molto meno. E la Giunta, davanti a questa presa in giro, che aspetta a ripresentare i ricorsi alla Corte Costituzionale per mettere in mora lo Stato e riscuotere i soldi che ci spettano fino all'ultimo centesimo?".