"Viene difficile trattenere le risate davanti all'esaltazione del duo Pigliaru-Paci per l'elemosina di 600 milioni di euro con cui sostengono di aver chiuso la 'vertenza entrate', soprattutto per chi si ricorda le cifre con cui l'allora governatore Soru aveva dato il via alla rivendicazione nei confronti dello Stato. Anche se, a dire il vero, per la Sardegna c'è ben poco da ridere, vista l'incredibile mole di denaro che Roma ancora ci deve e che, ormai è chiaro, questa Giunta non ha alcuna intenzione di reclamare".
E' quanto dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi-Liberaldemocratici in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, replicando a quanto affermato stamani in conferenza stampa dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e dall'assessore al Bilancio, Raffaele Paci.
"Forse ci siamo sbagliati e il Pigliaru presidente della Regione – prosegue – è persona diversa dal Pigliaru assessore al Bilancio nella giunta Soru, oppure siamo davanti a un bizzarro caso di amnesia selettiva". Infine conclude: "Di certo, mentre lui e Paci tenevano la loro conferenza stampa, il debito dello Stato nei confronti della Sardegna continuava a crescere in un ordine di cifre al cui confronto i loro 600 milioni somigliano a un granello di sabbia in un deserto. Per fortuna è previsto il passaggio in Aula delle norme di attuazione, che sarà l'occasione per una 'operazione verità' con cui dimostreremo all'esecutivo e a tutti i sardi gli enormi crediti che la Sardegna continua a vantare nei confronti dello Stato"







