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La mattina di Natale il vescovo della diocesi di Alghero e Bosa aprirà la quarta Porta Santa giubilare nella cappella della Casa di reclusione "Tommasiello" di Alghero. Dopo l'apertura nella cattedrale di Alghero, nella concattedrale di Bosa e nel santuario di San Costantino, a Sedilo, monsignor Mauro Maria Morfino ha così scelto di interpretare alla lettera lo spirito impresso all'Anno Santo da Papa Francesco, che ha spiegato di pensare "ai carcerati, che sperimentano la limitazione della loro libertà".
Il Giubileo "ha sempre costituito l'opportunità di una grande amnistia, destinata a coinvolgere tante persone che, pur meritevoli di pena, hanno tuttavia preso coscienza dell'ingiustizia compiuta e desiderano sinceramente inserirsi di nuovo nella società portando il loro contributo onesto". La Casa di reclusione di Alghero è coinvolta da alcuni anni in un esperimento gestionale basato proprio sulla promozione della detenzione come opportunità di riscatto e di reinserimento nella collettività. "Il gesto di monsignor Morfino va proprio in quella direzione – spiega il cappellano del carcere, don Mario Ildefonso Chessa -. Il vescovo vuole prendere per mano tutti i detenuti e le detenute e accompagnarli all'incontro con il Cristo misericordioso".