Cresce il numero dei sardi che festeggeranno il Capodanno con un cenone in ristorante. E spenderanno da un minimo di 55 euro a un massimo di 150, a seconda della tipologia di menù: carne, pesce o misto.
E' quanto emerge da un'indagine di Confcommercio Sardegna e CdC & Partners su un campione di 289 ristoranti sparsi in Sardegna. I segnali sono incoraggianti. Il 58,3% degli intervistati ritiene che la situazione è migliorata rispetto al cenone dello scorso anno; per il 33,9% resta invariata e solo il 7,8% si dice pessimista. Il 95% dei ristoratori interpellati ha messo in atto una serie di strategie di offerta per avere le prenotazioni in anticipo, costruendo dei menù in molti casi diversificati: il 68% ha pubblicizzato l'evento utilizzando prevalentemente i social, oltre ai siti internet e naturalmente ai media tradizionali, quotidiani, radio e tv. Il 47,6% dichiara di aver ricevuto le prenotazioni in anticipo.
Chi si è preso per tempo, è un cliente estremamente esigente che richiede un menù quasi personalizzato (solitamente pesce e vini di pregio) con capacità di spesa fino a 200 euro a persona. Il 53,4%, invece, aspetta il last minute, con prenotazioni che stanno arrivando in questi giorni. Ogni ristorante ed ogni chef applicano la loro creatività nei menù ma con delle costanti: la totalità degli intervistati ha sottolineato la presenza di prodotti sardi sulle proprie tavole.
"Si tratta di economia che resta in Sardegna e che deve essere accompagnata da una programmazione annuale regionale che ancora stenta a decollare – sottolinea il presidente di Confcommercio Agostino Cicalò – la vera scommessa è attrarre turisti dall'esterno dell'Isola, promuovendo la destinazione Sardegna non solo in estate".
La Fipe conferma le aspettative positive sul cenone di Capodanno "fuoricasa" annunciate da Confcommercio Sardegna. Secondo un'indagine della federazione che raggruppa i pubblici esercizi, saranno 240 mila i sardi che andranno in ristoranti e trattorie per festeggiare l'inizio del 2016.
"Il trend nazionale è confermato anche in Sardegna con una percentuale del 14,7% – sottolinea Giancarlo Deidda, vicepresidente Fipe – Quello del 'fuoricasa' è un mercato che vale 76 miliardi di euro e pone il nostro Paese al terzo posto in Europa per consumi e presenze. Un patrimonio da valorizzare e promuovere anche durante le occasioni di festa".







