Non si può affrontare il problema fermandosi al nuovo arrivato di turno perché sembra di partecipare all'ennesima puntata senza fine di "avanti un altro"ma affrontare il problema alla radice. Cosa ha la Sardegna, e l'area di Cagliari in particolare, di così particolarmente attraente per le grandi imprese commerciali, se poi la clientela non gode certo di un buon potere d'acquisto oltre al fatto di non essere particolarmente tra le zone con alta concentrazione abitativa?
Siamo nell'imminenza di veder nascere una moltitudine di centri commerciali che ci porterà ad avere il primato europeo per estensione di centri commerciali in rapporto agli abitanti. Di converso mi piacerebbe sapere quale rapporto estensione/potere d'acquisto per dedurne che l'affare passa attraverso la costruzione/affitto degli spazi, oltre l'evidente oligopolio commerciale mai così facilmente consentito in altri territori extra regionali.
Ikea sarà dunque in buona compagnia: nuovo centro commerciale già in costruzione nella ex 131, nuovo centro commerciale travestito da stadio a Cagliari, nuovo mega centro Commerciale a Elmas, nuovo mega Bricoman a Selargius ecc. La politica dell'avanti un altro è più che mai in essere. Vorrei istituire un premio per chi entro i prossimi 2 anni riesca a tagliare la soglia dei 100 mila mq nell'aria vasta. Sarebbe il primo traguardo di una concreta partecipazione alla tanto vagheggiata area metropolitana. I piccoli commercianti come chi combatte per soccombere: "morituri te salutant",….ma non rimane neanche un pizzico di gloria per chi combatte senza palcoscenico.
Roberto Bolognese, presidente Confesercenti Cagliari






