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Obbligo di dimora nel Comune di Quartu per Andrea Nicolotti, responsabile del servizio mensa, cucina e logistica della Caritas, e a Capoterra per Giampiero Cesarini e la moglie Rosa Contiello, tutti indagati per traffico di rifiuti e truffa in concorso nell'ambito dello scandalo sui vestiti usati raccolti per la Caritas diocesana di Cagliari e destinati ai poveri ma invece dirottati e venduti nei mercatini in Italia e all'estero.
La misura cautelare è stata firmata dal Gip del tribunale del capoluogo, Giampiero Casula, che tra le motivazioni indica l'inquinamento probatorio e la reiterazione del reato. Dopo il sequestro del carico di indumenti nel porto di Cagliari, avvenuto il 6 gennaio scorso, i tre avrebbero inquinato le prove. Gli obblighi di dimora sono stati notificati questa mattina dagli agenti del Nucleo investigativo regionale del Corpo forestale.
Nessun provvedimento, invece, per gli altri due indagati: Guido Afflitto, della società Sarda Recupero tessili che opera nella raccolta degli indumenti, e Tonino Marras, capo cantiere della Derichebourg, la cui posizione potrebbe essere presto archiviata perchè risultato estraneo alla vicenda.