Oltre duecento lavoratori del polo industriale di Porto Torres hanno aderito questa mattina alla manifestazione promossa dai sindacati in contemporanea in tutti i territori d'Italia che ospitano gli impianti produttivi della galassia Eni.
Gli operai e i loro rappresentanti sindacali hanno presidiato l'ingresso dello stabilimento dalle 6.30 alle 9, poi si sono riuniti in assemblea. "Chiediamo certezze su Versalis, la sua vendita rischia di compromettere seriamente il destino di Matrìca, il progetto di riconversione degli impianti di Porto Torres in funzione della chimica verde con la garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali", dicono i lavoratori.
Il tavolo convocato il 12 gennaio scorso al ministero dello Sviluppo economico non ha sbrogliato la matassa. E i sindacati, usciti insoddisfatti dalla riunione, hanno confermato lo sciopero di otto ore di tutti i dipendenti di Eni e Saipem.
Quella della chimica e, in particolare, di Versalis, "è una dismissione, non solo una svendita, e questa è una cosa ancora peggiore, perchè non è solo privarsi di una proprietà che oggi è una partecipata pubblica, ma è affidarla ad un fondo come SK International, l'unico che sta girando per gli stabilimenti, che non ha la dimensione, le risorse, le competenze per immaginare che possa affrontare l'acquisizione di un gruppo che deve fare 1,2 miliardi di euro di investimenti già programmati dall'Eni". Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.
Parlando a margine di un incontro proprio sulla chimica con il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ed esponenti di Cisl e Uil, Camusso ha poi aggiunto che "penso sia un errore per il Paese" quello della dismissione di Versalis. "Della chimica abbiamo bisogno, è un errore continuare a pensare che l'unico obiettivo sia disfarsi del patrimonio industriale del Paese attraverso queste forme di cessione".
A giudizio di Camusso nella vicenda "le cose che l'Eni afferma essere garanzia in realtà garanzia non sono e quindi rinnoviamo l'idea che il governo abbia una politica industriale e consideri la chimica una delle grandi infrastrutture industriali del Paese, in particolare Versalis".
Quindi, ha proseguito, "incontriamo la Regione Emilia-Romagna stasera perchè con le amministrazioni locali e insieme alle Regioni Veneto e Lombardia ha affrontato il tema della prospettiva del settore e ha prodotto una posizione comune che – ha concluso Camusso – riteniamo diventi importante punto di pressione nei confronti del governo".