Le fibrillazioni nel Pd non spaventano il segretario Renato Soru, che ostenta sicurezza mista a cauto ottimismo e pragmatismo. Nonostante le annunciate defezioni dell'area Popolare e Riformista e della minoranza (Angioni e Renziani), la riunione dei saggi di questa sera si farà con chi c'è, anche perché risponde alla richiesta di confronto pretesa da coloro che oggi si sfilano. E c'è chi scommette che il vertice non andrà deserto.
Allo stesso tempo non cambierà l'ordine del giorno della direzione convocata per sabato mattina ad Oristano: sul tavolo il tema trasporti, se ne discuterà con il presidente della Regione Francesco Pigliaru e con l'assessore competente Massimo Deiana.
"La politica è incontro, scontro ed è tutto tranne che non esserci. Deve necessariamente finire in pareggio", ha sottolineato Soru rispondendo ai giornalisti che lo incalzavano per avere una dichiarazione sulle tensioni all'interno del partito, a margine del convegno sui Fondi europei.
Secondo quanto si è appreso, Soru ha ricevuto finora tre lettere di dimissioni dalla segreteria regionale, consegnate direttamente a lui al suo rientro da Pechino e da Roma. La prima porta la firma della deputata Romina Mura, poi sono arrivate quelle di Dolores Lai e di Giuseppe Frau. La quarta lettera, quella di Carlo Careddu, probabilmente non verrà spedita, a meno che l'esponente del Pd gallurese non decida di scendere in campo per le primarie in vista delle amministrative di Olbia.
Notizie Tensioni Pd, Soru: “Non può che finire in pareggio”
Tensioni Pd, Soru: “Non può che finire in pareggio”
