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La prima udienza giubilare di papa Francesco è stata caratterizzata oggi anche da un oggetto eloquente: il modellino di una nave, a vele spiegate per simboleggiare la libertà, costruito da un detenuto ivoriano.
E' proprio con il modellino di un veliero che Jack Benson, un giovane detenuto ivoriano nel carcere di massima sicurezza di Nuchis, in Sardegna, ha voluto comunicare al Papa la sua idea di libertà e speranza, riferisce l'Osservatore Romano. A consegnare il dono è stato al Pontefice Ciro Argentino, un altro detenuto che è potuto venire in piazza San Pietro usufruendo di un permesso premio. In una toccante lettera a Francesco, Jack ha scritto di aver voluto costruire proprio un'imbarcazione a vele spiegate "per esprimere la speranza che il soffio dello spirito lo aiuti a ritrovare la libertà vera".
A Bergoglio è stata consegnata anche una lettera di tutti i detenuti di Nuchis. "Siamo peccatori – scrivono – perché a un certo punto del nostro cammino ci siamo fatti inghiottire dal buio. Ma abbiamo sperimentato che proprio quando si tocca il fondo, l'amore di Gesù ci tende la mano e ci porta il perdono con la sua misericordia".
A dar vita a questa iniziativa di integrazione e solidarietà è il coro gospel dell'associazione Tel Thee di Telti, che nel carcere sardo ha promosso il progetto Eleos. Con la certezza, dice la presidente Maria Dolores Angius, che "la misericordia crea anche sicurezza collettiva, dentro e fuori dal carcere". Il gruppo ha fatto dono al Papa anche di un'immagine della Madonna di Bonaria, realizzata con l'argilla da Gian Mario Inzaina.