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Semplificazione normativa, riforme del sistema, valorizzazione delle professionalità: gli artigiani rivendicano uno spazio adeguato nel tessuto economico che riconosca l'identità e la centralità di tutto il comparto. Si sono conclusi oggi, al Geovillage di Olbia, i lavori della terza Conferenza regionale dell'artigianato con l'esposizione degli elaborati delle quattro commissioni dedicate alle leggi, agli incentivi di settore, all'innovazione, a tradizione e design. "Gli artigiani sono di nuovo protagonisti riaffermando la dignità e la cultura del lavoro: da qui si riparte – dice l'assessore Francesco Morandi – cercando di raccontare e di interpretare la complessità di un mondo che per troppo tempo non ha ricevuto l'attenzione che merita. Deve essere recuperata l'esigenza di stare insieme e di conoscersi, senza perdere il valore di ogni singola specificità".

Dal tavolo dedicato agli aspetti giuridici è emersa l'esigenza di individuare nuove forme normative, sia per la tutela e la protezione del lavoro artigiano, sia finalizzate all'adozione di politiche per lo sviluppo e per l'occupazione. È emersa molto forte l'esigenza di semplificazione e sburocratizzazione, anche con riferimento all'accesso all'attività e all'iscrizione all'albo. A tal proposito si è ipotizzato un sistema facilitato per l'acquisizione dello status, basato anche sull'alleggerimento della pressione fiscale. Altro aspetto critico riguarda la funzione delle Commissioni provinciali dell'artigianato, per le quali si ritiene opportuna una profonda revisione, se non il completo superamento. Riguardo al trasferimento dei saperi, va affermata la centralità della figura del "maestro artigiano", mentre è importante individuare anche una nuova regolamentazione dedicata al percorso di formazione, con eventuali ulteriori incentivi per l'acquisizione delle competenze. Gli artigiani hanno rivendicato con forza sia lo status di specialità normativa della categoria, derivante dall'articolo 45 della Costituzione, sia il ruolo di 'presidio sociale', specie nei piccoli centri, dove loro garantiscono servizi indispensabili alla comunità. Tra le varie proposte, la riattivazione in forma adeguata alle nuove esigenze imprenditoriali, degli strumenti di sostegno alle aziende. Altra esigenza espressa dalla categoria è il consolidamento del debito bancario, attraverso un percorso di ammortamento pluriennale che non interrompa le attività. Gli artigiani hanno chiesto alle Istituzioni regionali attenzione nel controllo dei tassi di interesse applicati ai finanziamenti agevolati e valorizzazione della più grande risorsa per il comparto, ossia i giovani, e quindi il futuro del settore.

Confartigianato Imprese Sardegna non ha partecipato ai lavori della Terza Conferenza programmatica dell'Artigianato che si chiude oggi a Olbia, spiegando le sue ragioni in una lettera aperta all'assessore regionale Francesco Morandi, letta pubblicamente dalla presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti. "Siamo qui come ospiti non invitati, in un momento in cui all'artigianato si nega, sistematicamente, dignità, disconoscendone le caratteristiche e le peculiarità. Questa – afferma Folchetti – sarebbe potuta essere una occasione di rilancio e di valorizzazione delle imprese e del sistema artigiano invece è stata trasformata in una iniziativa priva di ogni logica e contenuto, che nulla a che fare con la tanto auspicata Conferenza Programmatica. Per questo siamo qui solo per leggere una lettera pubblica indirizzata all'Assessore Morandi".

"Quando nel 2014 si cominciò a parlare di Terza Conferenza – prosegue Follchetti – fummo favorevoli perché ritenemmo importante il lavoro congiunto tra Assessorato e artigiani, per predisporre e approfondire argomenti e tesi da portare poi a una discussione finale. Scrivemmo anche un documento di contributo. Da allora il buio quasi totale fino all'annuncio, di 15 giorni fa, dell'Assessore che ci informava a cose fatte. Insomma: un vero e proprio 'prendere o lasciare'. Abbiamo sempre ritenuto strategico trovare momenti di confronto fra tutti gli operatori dell'artigianato come fase di proposta per la politica alla guida della Regione, per dare voce a un comparto sempre più dimenticato e per suggerire come e dove investire le sempre più esigue risorse a disposizione. La complessità degli argomenti da trattare, le varie sfaccettature del mondo artigiano, l'evoluzione sociale, economica e normativa che stiamo vivendo – sottolinea la presidente – ci dicono che i problemi degli artigiani non si risolvono con improvvisazione e con superficialità. Per fare le cose bene c'è bisogno di tempo. E per arrivare all'appuntamento di oggi con tutt'altra preparazione, il tempo c'era".