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E' scattata all'alba la nuova mobilitazione generale nel Sulcis Iglesiente: a partire dalle 7 almeno cento manifestanti hanno bloccato la strada statale 130 alle porte di Iglesias, altrettanti hanno rallentato il traffico all'ingresso di Villamassargia, sulla Pedemontana all'altezza del castello di Siliqua e sul tratto che collega Sant'Anna Arresi a Teulada. La protesta, organizzata dalla Cisl e a cui aderiscono anche i movimenti delle Partite Iva, degli studenti e degli artigiani e commercianti, ha lo scopo di richiamare l'attenzione di politica e istituzioni nei confronti di un territorio stremato dalla crisi e dalla disoccupazione. "Basta con i tavoli che hanno dimostrato la loro inefficacia. Il governo nazionale deve emanare provvedimenti urgenti per garantire la dignità economica del Sulcis", ha detto dalla strada 130 il segretario provinciale della Cisl, Fabio Enne. 

Con bandiere, striscioni e fischietti, i manifestanti – che si sono ritrovati all'alba in tre punti diversi del Sulcis per dare il via alla protesta – hanno occupato la strada, fermando il traffico, e si sono sdraiati per terra. Tra loro anche una donna disabile in carrozzina.
La 'rabbia' è tanta per la crisi del territorio e la mancanza di lavoro in quella che è considerata la provincia più povera d'Italia, con tante vertenze in atto, dall'Alcoa all'Eurallumina, fabbriche di Portovesme.
"Son passati tre anni dal protocollo d'intesa sul Piano Sulcis e ancora non è successo nulla di buono, la Regione deve scendere in campo – ha detto, dal blocco stradale di Villamassargia, Ivan Garau del movimento Artigiani e commercianti -. I cittadini devono sapere, per questo fermiamo le macchine e distribuiamo volantini, anche se ci scusiamo per il disagio con gli automobilisti". 

Il tempo delle promesse è finito.
Il territorio è allo sbando, il tessuto produttivo ormai inesistente, il lavoro un miraggio". Lo afferma il vice segretario regionale dell'Ugl Sardegna, Piergiorgio Piu, in merito allo stato di agitazione proclamato nel Sulcis che "vede protagonista non solo i sindacati ma la parte sofferente della società civile, quella produttiva, delle partite Iva, degli studenti, degli artigiani".
"Riunioni, tavoli di concertazione, promesse, parole: il Sulcis e la Sardegna sono stanche di sentirsi ripetere sempre le solite litanie dal 'palazzo'. Qui siamo di fronte al fallimento più totale delle politiche del lavoro della Giunta regionale e del Governo con una serie interminabile di vertenze aperte, Alcoa ed Eurallumina in primis – afferma Piu – e non c'è più tempo da perdere".
L'Ugl chiede alla Regione ed al Governo "interventi urgenti ed immediati a sostegno dell'occupazione, la chiusura delle vertenze Alcoa ed Eurallumina, un piano straordinario per il lavoro da attuare in tempi brevissimi, con un'iniezione di denaro fresco ed immediatamente spendibile, l'azzeramento delle tasse, la sospensione della riscossione forzata dei tributi".
"E' evidente – conclude Piu – che chi siede in viale Trento e a Palazzo Chigi non si rende conto di ciò che sta avvenendo sul territorio, dove le famiglie non riescono letteralmente a mettere insieme il pranzo con la cena. Il Sulcis, in queste condizioni, è un territorio senza futuro".