Tagli in vista per le Camere di commercio di tutta Italia. E anche in Sardegna monta la protesta. Questo pomeriggio davanti al Consiglio regionale, in via Roma a Cagliari, sit-in di decine di lavoratori, arrivati da ogni angolo dell'Isola, con fischietti, striscioni e cartelli.
La manifestazione è stata indetta da Cgil, Cisl e Uil.
Nel mirino, per la Sardegna, l'ipotesi di accorpamento delle tre Camere di Oristano, Sassari e Nuoro. "La legge nazionale non prevedeva il sacrificio del personale – spiega Nino Cois, della Cgil – e invece le ultime direttive sembrano andare in un'altra direzione: si rischia un taglio del venticinque per cento".
Tradotto in numeri, per l'Isola sarebbero in pericolo una cinquantina di posti di lavoro. "Più i precari e l'indotto", sottolineano i sindacati.
Per questo i lavoratori chiedono l'intervento della Regione.
Una delegazione è stata ricevuta dal presidente del Consiglio Gianfranco Ganau. Non solo posti di lavoro. Per i sindacati l'intervento di riordino delle Camere di commercio rischia di far diventare meno forte l'aiuto alle imprese del territorio. La richiesta al Governo è chiara: le tre sigle voglio un "reale riordino che rilanci il sistema camerale e che preservi le funzioni fondamentali".
No ai tagli nelle Camere di commercio sarde e pronti ad intervenire in caso di bisogno. È il messaggio lanciato dal presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, nel corso dell'incontro di questo pomeriggio con una delegazione di rappresentanti sindacali e lavoratori delle Camere di Commercio isolane, dalle 15 in sit-in di protesta davanti al palazzo di via Roma.
"Non siamo a favore di alcuna riduzione dei dipendenti – ha detto Ganau rispondendo all'sos – né tantomeno a tagli indiscriminati al personale della Camere di commercio. Faremo la nostra parte se quanto contenuto nel decreto legislativo del sistema camerale, avrà le tragiche conseguenze da voi denunciate". All'incontro hanno partecipato anche i presidenti della Prima (Bilancio) e Seconda (Lavoro) commissione, Francesco Agus (Sel) e Gavino Manca (Pd). "La bozza del decreto legislativo – denunciano sindacati e lavoratori – mette in serio pericolo, al contrario di quanto sostenuto nella legge delega, la tenuta occupazionale e i servizi alle imprese". Secondo quanto sottolineato dai rappresentanti sindacali l'intervento di riordino della Camere di Commercio comporterà una riduzione del 15% del personale, sino ad arrivare ad una percentuale del 25% per quelle destinate all'accorpamento. "Il decreto non è stato ancora attuato – ricordano i sindacati – la Regione può ancora intervenire per apportare modifiche al testo, ad esempio nella Conferenza Stato-Regioni nella quale il presidente Pigliaru può prendere una posizione forte e netta contro la probabile chiusura delle Camere di Nuoro e Oristano". Il presidente del Consiglio e i rappresentanti dei parlamentini sardi hanno preso l'impegno di approfondire il tema e di informare la Giunta sulle preoccupazioni manifestate dai dipendenti e dalle organizzazioni sindacali.







