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La Cgil conferma la spaccatura del fronte sindacale sulle proteste di questi giorni nel Sulcis Iglesiente capeggiate dalla Cisl. "La mobilitazione – spiega Roberto Puddu, segretario generale territoriale del sindacato guidato dalla Camusso – non può prescindere dallo sciopero o da una specifica manifestazione per la partecipazione dei lavoratori di tutti settori e del quale, a suo tempo, non si è neanche voluto discutere".
La Cgil però si rassegna alla divisione "per scelte – precisa Puddu – fatte da altri. Abbiamo chiaro il valore dell'unitarietà sindacale come di quella con le rappresentanze istituzionali, politiche e sociali del territorio e non solo. Per questo continueremo nella ricerca del suo recupero, per l'interesse e la tutela dei lavoratori, delle lavoratrici, del territorio e dei valori che rappresentiamo".
Il sindacato non condivide le modalità delle iniziative messe in campo in questi giorni perché prive, sottolinea il segretario della Cgil, "di quell'azione capace di consentire la partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici, da cui riceviamo delega e che forma la misura della nostra rappresentanza, e una larga condivisione da parte dei sindaci, loro si, rappresentanti del popolo. E per noi – ribadisce Puddu – per una mobilitazione generale ci deve essere una vasta e compiuta alleanza. Cosa che comporta lavoro, disponibilità, fatica democratica per il massimo coinvolgimento, che non si può ridurre ad un paio di 'assemblee popolari'".
Per la Cgil, insomma, occorre condividere "analisi, obiettivi inequivocabili, modalità organizzative, rivendicazioni e proposte e interlocutori ai quali rivolgerle". 

E' ormai scontro tra Cisl e Cgil nel Sulcis. Seppure auspicando il recupero dell'unità sindacale, il segretario generale della Cisl territoriale, Fabio Enne, attacca la Cgil definendo la nota che sancisce la spaccatura tra le due organizzazioni "dal contenuto confuso, pressapochista e arrogante che ci lascia basiti".
Ma non solo. "La mobilitazione è partita – aggiunge Enne – gli obiettivi sono chiari, chi condivide si unisca. Quando vedremo la Cgil al nostro fianco, saremo ben lieti di accoglierla".
"La Cgil, ancora una volta, preferisce asservirsi al potere e appiattirsi secondo la linea indicata dal governo nazionale e regionale, così come ha sempre fatto ogni qual volta la guida risulta targata centro sinistra. La parola d'ordine è: non disturbare il manovratore – tuona Enne – La Cisl, viceversa, ha sempre agito nel solo interesse del lavoro ignorando il colore di chi governa. Quella mostrata dalla CGIL è una visione antica del sindacato, opportunista e faziosa, fuori contesto, superata dai tempi, lenta e controllata. Senza dimenticare l'eclissi della necessaria correttezza verso le altre sigle".
Secondo Enne, il segretario della Cgil del Sulcis, Roberto Puddu, "si sta assumendo la responsabilità di rompere l'unità sindacale. Rimarchiamo ancora una volta come gli obiettivi della mobilitazione popolare devono essere condivisi da tutte le sigle sindacali e non solo. Ad un atteggiamento saccente, che tenta di risolvere tutto con una convocazione dell'Assemblea Generale Quadri e Delegati Cgil, Cisl e Uil, a cui non potranno mai partecipare coloro i quali, non posseggono tessera sindacale e che al contrario hanno dato vita e gambe a questa mobilitazione, non possiamo che rispondere ancor più determinati di prima alla Mobilitazione Generale Popolare".