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La seconda Commissione regionale ha approvato il Piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche, ed ha ridefinito la rete e l'offerta formativa.
"Sono soddisfatto perché con l'approvazione dei principali documenti di programmazione abbiamo rispettato i tempi stretti che ci eravamo dati", ha dichiarato il presidente della commissione Gavino Manca (Pd) sottolineando fra l'altro che "la decisione della Giunta di non esercitare il potere sostitutivo ha creato le migliori condizioni per arrivare a risultati condivisi".
"Questo è necessariamente, anche per la scuola sarda, un anno di transizione – ha aggiunto Manca – perché con la riforma degli Enti locali appena approvata dal Consiglio cambiano completamente sia lo scenario di riferimento che i soggetti territoriali che concorrono alla programmazione regionale in materia". Questi profondi cambiamenti, ha concluso il presidente della Commissione "ci devono spingere a moltiplicare i nostri sforzi per affrontare le scadenze che abbiamo di fronte e, sotto questo profilo, la priorità è quella di varare al più presto una norma organica di riforma dell'istruzione, perché la legge 31/84 parla non solo di una scuola che non esiste ormai da tempo ma anche di un mondo che non c'è più". Con la nuova legge, ha concluso il presidente della Commissione "intendiamo esercitare fino in fondo i nostri poteri autonomistici perché crediamo che la nostra Regione abbia bisogno di un sistema sardo della pubblica istruzione, per dimostrare concretamente che quella di puntare su questo settore è una precisa scelta strategica del Governo regionale, coerente negli obiettivi di fondo con le iniziative messe in campo dal Governo centrale con il programma nazionale della Buona scuola".