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Aspettano da 32 mesi il rinnovo del contratto con contestuale aumento di stipendio. Sono i duemila (solo in Sardegna) lavoratori della ristorazione, settore appalti, che oggi scioperano per otto ore per denunciare la riduzione del costo del lavoro, la revisione della clausola sociale nei cambi d'appalto, l'abbassamento delle tutele collettive e individuali. Si tratta, per la maggior parte, di donne occupate in asili nido, scuole, ospedali, case di riposo, mense aziendali.
"Le parti datoriali chiedono condizioni irricevibili per il rinnovo del contratto – ha spiegato questa mattina Simona Fanzecco, di Filcams Cgil – tra queste anche quella che non venga aumentato il salario. Il fatto è che gli addetti non lavorano a tempo pieno, ma per un massimo di 30 ore, e questo li colloca in una condizione di povertà relativa". Fanzecco ha sottolineato anche il problema del cambio degli appalti che, "a causa della assenza di clausole sociali, può determinare la perdita del posto".
Anche secondo Giuseppe Atzori (Cisl), "il tentativo di privare di tutele questi lavoratori è costante, ed il mancato adeguamento economico, intollerabile". Su questi problemi, ha aggiunto Cristiano Arbau della Uil, "le aziende sono totalmente distratte".