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Quasi duecento persone hanno aderito a "Stop si vola", manifestazione promossa da alcuni attivisti politici in difesa dell'aeroporto di Alghero, dopo l'annuncio di Ryanair dell'abbandono della base nello scalo catalano a partire dal 31 ottobre prossimo.

   "Difendiamo anzitutto il nostro diritto a volare, c'è il rischio che la nostra terra faccia un passo indietro di vent'anni", denuncia Maria Grazia Salaris del Ncd. "Sarebbe stato interessante se l'iniziativa fosse stata condivisa anche dal sindaco e dai suoi alleati", critica Mario Conoci del Psd'Az.

   Per Marco Di Gangi di Azione Alghero "sono in discussione i diritti di tutti, sardi e non – spiega – ma manifestiamo vicinanza ai lavoratori che affrontano un momento difficile". I partecipanti hanno marciato da Porta Terra all'aeroporto. "Il Nord Ovest Sardegna non venga isolato, ci si attivi per il bene dei lavoratori e dell'aeroporto", chiede Donatella Marino dell'Udc. "Difendiamo un modello di sviluppo virtuoso ed eurocompatibile, esiste un disegno di affossamento", denuncia Michele Pais di Fi.

   Tra i manifestanti anche il parlamentare Mauro Pili di Unidos. "Resistiamo alle persistenti azioni del governo regionale, che ha fatto di tutto per cacciare Ryanair – accusa il deputato sardo già presidente della Regione – Il modello del co-marketing l'ho inventato io, era l'unico modo per sviluppare un sistema turistico low cost, indipendente, autonomo e radicato sul territorio, chi l'ha smantellato è in malafede", denuncia.

   Assente ufficialmente il Pd algherese per evitare strumentalizzazioni contro Pigliaru e Renzi, ma alla partenza c'erano i due consiglieri comunali democratici, Mimmo Pirisi ed Enrico Daga. "Quella di oggi è la dimostrazione della capacità ritrovata di una città di unirsi nei momenti difficili – spiega Daga – manifestiamo a sostegno di chi siede nelle istituzioni a tutti i livelli e combatte una battaglia storica per il diritto dei sardi alla mobilità. Chi strumentalizza politicamente questo momento – conclude – non rende un servizio utile ai sardi"..