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"La guerra è una lezione della storia che gli uomini non hanno ancora imparato ed è per questo importante che nuove testimonianze non ne cancellino nei loro cuori e nelle loro menti la memoria e lo sgomento". La frase è comparsa nella slide finale pubblicata oggi in Consiglio Comunale a Quartu, città di oltre 70 mila abitanti alle porte di Cagliari amministrata dal centrosinistra, durante un intervento sulle Foibe.
Parole anche belle. Ma sui social non è piaciuta la firma: Benito Mussolini. Il Comune parla di infondato turbamento. E respinge l'accusa di utilizzare la sala consiliare per fare apologia del fascismo. "Urge innanzitutto sottolineare – spiega l'amministrazione – quanto sia condivisibile la frase in questione. La polemica sui social network è infatti montata solo perché l'autore della stessa è Benito Mussolini. Sarebbe interessante capire il parere di queste persone sul fatto che la guerra sia una lezione della storia che gli uomini non hanno ancora imparato". Il Comune, poi, giusto per far capire la situazione, chiarisce anche chi era la persona che stava intervenendo in Consiglio durante la proiezione della slide incriminata.
La relatrice, Felicina Pontis, per vicende familiari (figlia di una donna che ebbe stretti rapporti con la comunità ebraica di Rodi, dove fu poi internata in un campo di concentramento quando la sua famiglia scelse di non aderire alla Repubblica di Salò) e ruoli (responsabile per la didattica dell'associazione e memoriale sardo della Shoah) non può certo "farsi promotrice – chiarisce il municipio – delle teorie e degli ideali del Mussolini nazionalfascista". La frase bersaglio delle critiche sul web è stata scritta, precisa il Comune, "da un giovane Mussolini ancora socialista e ancora non a favore della guerra.
Lontano dal Duce degli anni successovi che scelse di schierarsi con Hitler e a favore delle leggi razziali".