Se c'era qualche dubbio, Confartigianato Sardegna l'ha chiarito: "a Giunta e Consiglio regionale importa molto poco della piccola e media impresa". Lo dicono i dati del Dossier presentato a Cagliari dall'associazione di categoria e su cui ha lavorato, dalla fine del 2013, la società di rilevazione OpenPolis. Solo il 2,5% degli atti prodotti nella legislatura in corso va a favore e rispetta le esigenze delle aziende, soprattutto artigiane: appena 16 provvedimenti direttamente riconducibili alla riforma dell'artigianato.
Lo studio ha radiografato 1.122 atti prodotti da Esecutivo (769) e Consiglio (353) nei primi 17 mesi della legislatura del centrosinistra. Emblematico è ciò che emerge dall'analisi delle tematiche più ricorrenti: il tag "imprese" è solo undicesimo e appare in 50 atti, solo un gradino prima del tag "nomine" (con 48 atti) mentre quelli più frequenti sono "ambiente" con 203 atti e "sanità" con 119. Tutto è stato letto e valutato sulla base di sette priorità individuate dagli imprenditori già prima delle elezioni regionali: burocrazia, fisco e costo del lavoro, credito e pagamenti, sviluppo territoriale e programmazione, istruzione e formazione, infrastrutture e trasporti e riforma dell'artigianato.
Priorità raccolte in un documento e sottoposte ai candidati in piena campagna elettorale nel 2014. Ebbene, solo in cinque hanno accettato di sottoscriverlo: Piero Comandini (Pd), Giuseppe Fasolino (Fi), Eugenio Lai (Sel), Paolo Truzzu (Fratelli d'Italia) e il presidente della Giunta Francesco Pigliaru.
"Si tratta di un risultato sconfortante – ha detto la presidente di Confartigianato imprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti – i politici ci sentono ma non ci ascoltano e questa radiografia certifica la scarsa attenzione dimostrata da Giunta e Assemblea nei confronti del 23% della forza produttiva sarda".
Economia “Regione snobba piccole e medie imprese”
“Regione snobba piccole e medie imprese”







