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Ha risposto alle domande del Gip, Giampaolo Casula, la responsabile amministrativa del centro Aias di Decimomannu (Cagliari), Sandra Murgia, mentre il direttore amministrativo dell'intera Aias Sardegna, Vittorio Randazzo, ha fatto una dichiarazione spontanea davanti al giudice. Sono così iniziati questa mattina gli interrogatori di garanzia ai 14 operatori sanitari accusati nei giorni scorsi di maltrattamenti sui pazienti e raggiunti da ordinanza che ne sospende l'autorizzazione a operare in strutture pubbliche o convenzionate.
Randazzo e Murgia, difesi dagli avvocati Leonardo Filippi e Pietro Loriga, sono accusati in concorso di percosse, maltrattamenti, lesioni personali e dell'aver omesso di informare i familiari dei pazienti di quanto accadeva nel Centro. Gli interrogatori degli altri operatori proseguiranno oggi e domani, secondo indiscrezioni vi sarebbero anche indagati che potrebbero decidere di non rispondere al magistrato.
L'inchiesta dei carabinieri del Nucleo di polizia giudiziaria della Procura, guidati dal col. Gavino Asquer, e dei militari del Nas, diretti dal cap. Davide Colajanni, era deflagrata nei giorni scorsi con la notifica delle misure cautelari interdittive, firmate dal Gip Casula su richiesta del pm Liliana Ledda.
Sui maltrattamenti ai pazienti con disturbi psichici nella sede Aias di Decimonannu, ripresi dalle telecamere della Procura, era intervenuto anche il ministro Lorenzin che ha elogiato il lavoro dei carabinieri e chiesto che non ci sia alcuna tolleranza sui comportamenti degli operatori sanitari sospesi.