Un caso di 'street art' approda in Cassazione, dove il prossimo 4 aprile si discuterà il processo a carico del writer 'Manu Invisible' assolto in primo e secondo grado a Milano dal reato di imbrattamento contestato per un graffito da lui realizzato in un sottopasso ferroviario. "E' la prima volta che questo tipo di arte finisce davanti alla Suprema Corte che dovrà decidere se si tratta di imbrattamento o meno", ha spiegato il difensore, l'avvocato Domenico Melillo.
Il giovane writer, originario di Cagliari e i cui lavori sono stati esposti l'estate scorsa anche all'Upfest di Bristol, il festival internazionale più grande in Europa dedicato alla 'street art', era stato assolto due anni fa dal Tribunale di Milano dall'accusa di imbrattamento che gli veniva contestata per aver disegnato uno "scorcio notturno dei Navigli", come ha chiarito il legale, su un sottopasso ferroviario in zona Lambrate.
In primo grado, come chiarito sempre dal legale, il writer era stato prosciolto perché il giudice, tra le altre cose, aveva riconosciuto le "capacità artistiche" dell'imputato. Assoluzione poi confermata in appello, ma con la formula della "particolare tenuità del fatto". Ora, dopo il ricorso della Procura generale di Milano contro il proscioglimento, il processo arriva in Cassazione.
Notizie Street art in Cassazione, Manu Invisible a processo
Street art in Cassazione, Manu Invisible a processo







