Nonostante il difficile scenario di mercato, la Saipem Intermare "continua ad operare per assicurarsi commesse e per alimentare il lavoro dei propri siti fra i quali Arbatax, da sempre considerato di particolare importanza, sia per la collocazione geografica sia per l'alta specializzazione e professionalità dei lavoratori impiegati".
Lo hanno assicurato i dirigenti dell'azienda, specializzata nella costruzione di piattaforme petrolifere, nell'incontro svoltosi oggi con le Rsu del sito ogliastrino e le segreterie confederali, regionali e territoriali di Fiom-Cgil, Fsm-Cisl, Uilm-Uil. Erano state le stesse rappresentanze sindacali a chiedere il confronto dopo il sit-in di venerdì scorso dei 130 lavoratori di Arbatax – in contemporanea anche negli altri siti Saipem in Italia – preoccupati per la diminuzione delle commesse.
"A fronte del calo del prezzo del petrolio e del taglio degli investimenti – hanno spiegato i vertici aziendali – è stato avviato un processo di ottimizzazione dei costi e riorganizzazione delle strutture operative in Italia e nel mondo". Ma l'impegno della società per superare la crisi rimane immutato.
Tiepidi i sindacati. "Le risposte di oggi da parte dell'azienda non hanno dissipato i nostri dubbi e i nostri timori – sottolinea Gianni Lucaria, della Cisl – Di positivo c'è che Saipem ha preso impegni con noi e quella che era una linea guida del passato, ossia di non accettare commesse con bassi margini di guadagni, è stata superata. Dopo la perdita, qualche mese fa, della commessa norvegese, che avrebbe dato un futuro non solo ai 130 lavoratori dell'azienda ma anche ai 400 lavoratori impiegati nell'indotto, le cose cambiano. I dirigenti ci hanno dato appuntamento tra un mese, per eventuali novità".
Il caso Saipem di Arbatax è approdato anche in Parlamento, con un'interrogazione del deputato del Pd, Emanuele Cani, al ministro dello Sviluppo economico. E oggi è arrivata la risposta: "Il ministero – fa sapere il parlamentare sardo – segue già con particolare attenzione la situazione di tutti i siti, non solo quello di Arbatax, interessati dalla crisi del settore, nella convinzione che nei prossimi mesi si creeranno le condizioni per un rilancio dei siti stessi".
