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"Altro che tardive verifiche da qui a giugno, il Governo elimini l'aumento della tassa di imbarco per la Sardegna", lo ha detto Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Fi, che sulla questione ha già presentato una mozione firmata dall'intero gruppo azzurro, commentando la risposta del ministro Delrio ad un'interrogazione sul balzello che rischia di far fuggire Ryanair.
"Non si può ignorare – prosegue Cappellacci – che la Sardegna sia un'isola e che l'aereo, come la nave, rappresenta una scelta obbligata per turisti e residenti. Introdurre nuove tasse e aumentare il costo finale del biglietto è un'azione discriminatoria nei confronti dei cittadini e un colpo basso alla nostra economia, in particolare al settore turistico. Non solo Rynair ma qualsiasi progetto, con qualsiasi compagnia parte da 2,5 euro in più a passeggero, per un biglietto in cui le tasse rappresentano già il 40% del prezzo finale. Se poi consideriamo che, a causa dell'accordo Soru-Prodi del 2006, la Sardegna paga di tasca propria la continuità aerea, risulterà evidente la beffa di una Regione che spende per abbassare il costo dei biglietti e di uno Stato centrale che lo fa aumentare nuovamente a suon di tasse. Ci sono ragioni oggettive per introdurre una deroga a favore dei passeggeri che volano da e per la Sardegna. Ignorarle è una scelta politica sbagliata di cui il Governo si assume tutte le sue responsabilità". 

"Ora la volontà del Governo Renzi, anticipata dal ministro Franceschini, viene confermata dal suo collega dei Trasporti", così Marco Tedde, vice-capogruppo di Fi in Consiglio regionale, commenta la risposta del ministro Delrio ad un'interrogazione sull'aumento dell'addizionale sui diritti di imbarco.
"Quello che emerge – prosegue Tedde – è uno scandaloso no alla deroga per la Sardegna, nascosto da un rinvio a giugno, concepito solo per scavalcare le elezioni amministrative.
Insomma le interlocuzioni Giunta Governo sono il solito flop. In due anni sono riusciti nel miracolo al contrario di cancellare le rotte minori e di causare la fuga di Ryanair. O il presidente della Regione prende in mano la situazione o la Sardegna subirà le conseguenze di una politica dei trasporti aerei al ribasso, gravemente lesiva sia per il diritto alla mobilità dei cittadini che per l'economia turistica. Basta proclami, è già da un pezzo tempo di agire".