libia-tecnici-rapiti-da-criminali-comuni-picchiati-e-senza-cibo

Sono stati tenuti prigionieri da un gruppo islamista non direttamente riconducibile all'Isis, quasi certamente una banda di criminali comuni. E' quanto emerge dall'audizione di Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, i due tecnici italiani tenuti ostaggio in Libia. Secondo quanto ricostruito dai due con gli inquirenti, nel corso dell'audizione di oggi, i quattro italiani sono stati tenuti prigionieri sempre nella zona di Sabrata e sempre dalle stesse persone. Due i carcerieri che si alternavano. Del gruppo faceva parte anche una donna. 

Hanno subito violenze psicologiche e fisiche Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, i due tecnici italiani tenuti ostaggio in Libia per quasi otto mesi. Lo hanno raccontato oggi agli inquirenti. Gli ostaggi italiani in questi 8 mesi di prigionia, secondo quanto si apprende, sarebbero stati picchiati con calci e pugni e in alcuni casi colpiti con il manico del fucile. Le violenze sarebbero state anche di natura psicologica alla luce del fatto che i carcerieri a volte non somministravano loro cibo per alcuni giorni.