alcoa-fim-and-ldquo-perso-troppo-tempo-glencore-risponda-subito-and-rdquo

Su Alcoa "il Governo attende la risposta di Glencore entro e non oltre la prossima settimana. Le richieste di tempo di Glencore, continuano da troppo tempo e in un contesto in cui la stessa multinazionale beneficia già di importanti riduzioni tariffarie in altri stabilimenti. Da tempo chiediamo di dare risposte definitive anche perché il trascorrere del tempo rende sempre più difficile non solo il riavvio dello smelter ma la condizione dei lavoratori". Lo riferisce il segretario generale della Fim-Cisl Marco Bentivogli in una nota. "Allo stesso tempo – prosegue – è inaccettabile che Alcoa, consideri la partita chiusa parlando di "tempo scaduto", minacciando l'avvio dello smantellamento e dall'altro non consenta ad altri potenziali investitori l'accesso ai dati o allo stabilimento per costruire ulteriori offerte di acquisto.
"Il Ministro Guidi – ha spiegato Bentivogli – ci ha illustrato le posizioni emerse ieri nell'ultimo incontro con Glencore. Il Mise ha presentato una nuova tabella con prezzo finale, in media sui 10 anni, sotto i 30 euro e non lontani dai 25 euro del Memorandum of Understanding, Glencore vuole certificazione e garanzia sui 10 anni. Attualmente è disponibile accordo bilaterale tariffario con gestore attorno ai 37 euro e discesa sotto 29 con strumenti compatibili con normativa UE (interrompibilità, riduzione costi di dispacciamento, etc.). La garanzia di tariffa sui 10 anni non esiste in nessuna parte d'Europa e attualmente tale costo energetico sarebbe il più basso a livello continentale". "Il Governo ha comunicato a Glencore che lo schema di riduzione dei costi energetici rappresenta la massima aderenza possibile con il Memorandum of Understanding e che non ci sono più spazi di ulteriori significative riduzioni. Inoltre il Governo ci ha comunicato che non ci sono spazi per partecipazioni pubbliche specie nel caso, come in altre vicende industriali, si configurerebbero come "aiuti di stato" dalla Ue e pertanto non solo illegittimi ma sanzionabili". 

"Questa mattina, al ministero dello Sviluppo economico, la ministra Guidi ha comunicato alle segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm di aver formalizzato a Glencore la posizione raggiunta sui costi dell'energia, molto vicina a quella indicata nel Memorandum of understanding. A fronte di ciò la multinazionale anglo-svizzera ha chiesto 5 giorni di tempo per dare una risposta definitiva alla ministra che, non appena l'avrà ricevuta, si è impegnata a convocare le organizzazioni sindacali per riferirne l'esito e assumere insieme tutte le iniziative conseguenti". Lo riferisce la Fiom in un comunicato.
Per Rosario Rappa, segretario nazionale e responsabile della siderurgia "la Fiom prende atto delle dichiarazioni del Governo, ricordando che non è più rinviabile una soluzione produttiva per lo smelter di Portovesme, che sia in grado di garantire il rilancio occupazionale dell'impianto e dell'indotto". "Inoltre – conclude Rappa – va previsto un piano di ammortizzatori sociali necessario per agganciare tale ripresa, per realizzare la quale, dopo gli impegni presi, il Governo deve trovare una soluzione".