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I sindaci di Dorgali e di Posada, Angelo Carta e Roberto Tola, e il consigliere comunale di Mogoro, Gianni Pia, tutti esponenti del Psd'Az, hanno presentato un'istanza al dipartimento degli Affari regionali per sollevare la questione di legittimità costituzionale della riforma degli enti locali varata in Sardegna.
Secondo i tre esponenti Sardisti, il provvedimento, che non è ancora stato esaminato dal Consiglio dei ministri, reca alcune violazioni dello Statuto speciale della Regione della legge Delrio di riforma delle Province e delle autonomie locali. In particolare, le censure riguardano l'istituzione della città metropolitana di Cagliari in forma "ridotta", comprendente quindi solo 17 Comuni a fronte dei 71 già facenti parte del territorio provinciale, mancando così di farla coincidere con la storica Provincia come previsto dalla norma Delrio.
Nel mirino anche il Consiglio metropolitano: la legge nazionale prevede che sia composto dal sindaco metropolitano e da quattordici consiglieri per le città con meno di ottocentomila abitanti, la riforma sarda invece fissa un Consiglio con 34 componenti. I firmatari dell'istanza di impugnazione, contestano anche la mancata celebrazione del referendum per modificare le circoscrizioni e le funzioni delle province di Cagliari, Nuoro e Sassari.
E non basta. Istituendo "ex novo un ulteriore soggetto territoriale – sottolineano gli esponenti del Psd'Az – la Provincia del Sud Sardegna, con circoscrizione territoriale corrispondente a quella della Provincia di Cagliari, esclusi i comuni appartenenti alla città metropolitana, si configurerebbe una violazione dello Statuto sardo". Perplessità, infine, anche sull'istituzione della Rete metropolitana.
Nel frattempo, domani, primo passaggio formale per la città metropolitana di Cagliari con l'insediamento del sindaco Massimo Zedda, preceduto dall'incontro con il commissario della Provincia Franco Sardi. 

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