Nuova protesta e sciopero oggi dei lavoratori Eni della Sardegna e in particolare di Porto Torres. Più di trecento sotto il palazzo della Regione, in viale Trento a Cagliari, per la seconda tappa della mobilitazione nazionale di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, per manifestare contro la scelta di politica industriale del Gruppo Eni di cedere quote azionarie di Versalis al fondo di investimenti americano SK Capital.
La prima manifestazione è stata organizzata a Siracusa, mentre l'ultima si svolgerà domani a Ferrara. Perché proprio davanti alla sede della Giunta regionale? "Semplice – spiega il segretario nazionale di Filctem-Cgil, Emilio Miceli – perché siamo più preoccupati noi del futuro del polo chimico di Porto Torres della Giunta stessa. Con le altre Regioni abbiamo percorso un tratto di strada assieme e mi sfugge il motivo del mutismo dell'Esecutivo guidato da Francesco Pigliaru". Eppure, aggiunge Miceli, "il polo di Porto Torres, con la sua riconversione nella chimica verde, è quello che ha più da perdere dalla cessione di Versalis, perché Sk Capital è interessata solo alla chimica tradizionale". Angelo Colombini di Cisl-Femca rimarca il "silenzio di Pigliaru" e chiede che "il governo nazionale blocchi la trattativa e rilanci su questa vendita la presenza della cassa depositi e prestiti", l'Importante è che "si mantenga la maggioranza di Versalis". Paolo Pirani di Uiltec-Uil annuncia "una lettera a Matteo Renzi e al ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, per esprimere le nostre preoccupazioni su un fondo, quello di Sk Capital, che non ha le caratteristiche necessarie per gestire investimenti sulla chimica pari a un miliardo e duecento milioni di euro". Nel corso della manifestazione è previsto anche un incontro del governatore Pigliaru con i rappresentanti sindacali.
Un tavolo con i vertici Eni presso la presidenza della Regione Sardegna per discutere il rilancio della chimica nell'Isola e un altro, nella prima settimana di aprile, con le segreterie territoriali del comparto da tenersi prima del 6, quando l'amministratore delegato Claudio Descalzi sarà sentito dalla commissione Attività produttive alla Camera sulla volontà di cedere quote di Versalis al fondo di investimento americano Sk Capital.
Le tappe sono state annunciate dall'assessore all'Industria, Maria Grazia Piras, nel corso dell'incontro con i segretari nazionali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, seguito alla manifestazione di protesta svoltasi in mattinata davanti alla sede della Regione, in viale Trento a Cagliari, cui hanno partecipato anche sindacati regionali, lavoratori e sindaci del polo chimico di Porto Torres, in tutto circa 300 persone.
Assente il governatore Francesco Pigliaru, a Tunisi per impegni istituzionali, è stato il consulente Gianluca Serra ha tirare le file del confronto per la Regione. Domani la mobilitazione proseguirà a Ferrara.
Nel mirino di Emilio Miceli (Filctem Cgil), Angelo Colombini (Cisl-Femca), Paolo Pirani (Uiltec Uil) i "silenzi" della Regione Sardegna sul destino del polo chimico di Porto Torres che, hanno denunciato le sigle, "con il disimpegno di Eni sarebbe destinato alla desertificazione". L'amministrazione di viale Trento, con Piras e Serra, ha replicato che la "Regione, anche se in silenzio, è presente" passando la palla al governo: "spetta a lui – hanno sottolineato assessore e consulente – chiarire la propria posizione rispetto ad un settore strategico per l'Italia". E' stato poi ricordato l'incontro recente a Palazzo Chigi tra Pigliaru e Descalzi, dove è stata richiamata l'attenzione dell'ad sul futuro della chimica e sulla possibilità di incentivare il mercato dei prodotti della filiera.
All'attacco della Giunta anche i leader sardi di Cgil e Cisl, Michele Carrus e Oriana Putzolu. "Fino ad oggi non si è percepita la posizione della Regione in merito ai rischi che deriverebbero dalla cessione di quote Versalis a Sk Capital – ha detto Carrus – È da quando siete in carica che vi chiediamo di fare il punto sulla situazione". "Sono state almeno cinque le richieste di incontro sulla questione – ha ribadito Putzolu – Tutte disattese".







