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"L'unica novità di oggi è quel raggio di sole che penetra tra le nubi, ma per ora non c'è nient'altro: resteremo ancora qui a 60 metri, sperando che presto ci sia qualcosa di tangibile sulle prospettive, cioè la cessione e la ripartenza dello stabilimento". A ribadirlo all'ANSA è il segretario della Fiom-Cgil del Sulcis Iglesiente, Roberto Forresu, poco prima di sentire telefonicamente i sindaci del territorio che oggi si sono autoconvocati davanti allo stabilimento Alcoa di Portovesme, dove da quattro giorni va avanti la protesta sul silo dei tre sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil.
Nel frattempo, oltre agli amministratori locali del Sulcis, i tre segretari – oltre a Forresu protestano sulla torre Rino Barca (Fim Cisl) e Daniela Piras (Uilm) – hanno ricevuto oggi la solidarietà delle donne di Igea, le lavoratrici che nel novembre del 2014 avevano occupato la miniera di Monteponi, a Iglesias, e delle Rsu degli appalti ex Alcoa. 

"Il presidente del Consiglio dei ministri Renzi ha l'autorevolezza in Italia e in Europa e il sostegno di una maggioranza forte e ampia – ha detto il deputato Emanuele Cani (Pd) in merito allo stabilimento di Portovesme – per affrontare e risolvere questa vertenza".
"E' doveroso e indispensabile, per il territorio, la Sardegna e l'intero Paese, valorizzare e rilanciare il settore dell'alluminio – ha aggiunto Cani – che significa ricostruire un pezzo importante di politica industriale dell'intero Paese". 

"La Uil nazionale continua a esprimere piena solidarietà e convinto sostegno alla Segretaria della Uilm del Sulcis-Iglesiente, Daniela Piras, e ai segretari di Fim e Fiom, Rinaldo Barca e Roberto Forresu". Lo afferma il segretario generale Carmelo Barbagallo in una nota, ricordando che "da giorni, ormai, i tre sindacalisti stanno rivendicando il salvataggio dell'Alcoa occupando un silos a 60 metri di altezza, all'interno dello stabilimento". "Non c'è alternativa e non ci sono giustificazioni: occorre trovare una soluzione per il futuro industriale di quell'insediamento", sottolinea Barbagallo, che aggiunge: "E, a questo punto della vicenda, c'è una sola strada da seguire: il Governo e le Istituzioni locali devono creare tutte le condizioni necessarie e ragionevoli affinché Glencore, l'azienda svizzera interessata a subentrare, dia una risposta positiva e si impegni a garantire continuità produttiva e occupazionale a quel sito".