migranti-coisp-and-ldquo-uso-della-forza-per-i-riconoscimenti-and-rdquo

"Dopo quanto sta accadendo in Sardegna a seguito dello sbarco di circa 700 migranti ci chiedono di correre ai ripari e mettere fine all'onta dei mancati riconoscimenti anche con la forza, ma tutto a nostro rischio". Lo denuncia il segretario generale del Coisp Franco Maccari, commentando la protesta di oggi a Cagliari, anche con blocchi stradali, di una settantina di profughi arrivati in Sardegna nelle scorse settimane.
Ospiti di un centro di accoglienza a Pirri, chiedono di lasciare subito l'Isola ma si rifiutano di farsi fotosegnalare.
"La maggior parte si è allontanata facendo perdere le tracce – attacca il sindacalista – Adesso arrivano le disposizioni per procedere ai riconoscimenti anche con la forza".
Ed è lo stesso Coisp a riassumerle: "Previa informazione al sostituto procuratore di turno, sarà dato corso a procedura coattiva. Rimarcato che tale procedura non dovrà svolgersi con modalità che ledano la dignità umana e che la stessa dovrà essere oggetto di completa ripresa con gli apparati di videoripresa, la sottoposizione al rilievo segnaletico dovrà svolgersi con esercizio di coazione fisica proporzionale all'eventuale resistenza del cittadino straniero opposta alla procedura e con attenta cura a che non vengano procurate lesioni agli arti". "Inutile dire – conclude Maccari – che per questa maxi-attività di servizio sarà impegnato il personale di tutti gli uffici della Questura, nonché molto personale delle altre forze di Polizia".