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Crisi, abusivismo e concorrenza sleale nel settore delle autoriparazioni. Sono questi i tre fattori che in Sardegna negli ultimi 12 mesi, hanno portato alla chiusura dell'1,9% delle imprese artigiane del settore (48) sulle 2.542 in totale che operano nella manutenzione e riparazione di autoveicoli. Numeri e messaggio di allarme sono lanciati da Confartigianato Imprese Sardegna.
"Facciamo fronte comune – questo l'appello – per combattere questa piaga che sta causando danni non solo economici e alimenta un mercato fuori dalle regole e assolutamente fuori controllo". Il settore artigiano nell'Isola, secondo il dossier elaborato dall'Ufficio Studi di Confartigianato (dati Istat e Unioncamere consolidati al 31 dicembre 2015), raggruppa 2.542 imprese (l'83,5% di tutto il comparto) che ha subìto un calo dell'1,9% rispetto al 2014. A Cagliari le imprese erano 1.031 e sono scese dell'1,4%; a Sassari se ne sono registrate 826 con un calo dell'1,2%, a Nuoro 462 con una perdita del 3,5% e a Oristano 223 con una flessione del 3%. A livello nazionale il decremento registrato è stato dell'1,3%.
"Chiediamo collaborazione e controlli in tutte quelle strutture abusive che, oltretutto, costantemente vìolano le norme, la sicurezza e che, in particolare, continuano a evadere il fisco ed essere un peso per la collettività – affermano Maria Carmela Folchetti e Stefano Mameli, presidente e segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – e facciamo un appello ai negozi di autoforniture per una maggiore attenzione nella vendita dei prodotti destinati alla sicurezza dei mezzi".